Erano circa duecento le persone che hanno assistito al funerale di Stefano Leo, 33 anni, il ragazzo ucciso ai Murazzi di Torino la settimana scorsa. L’ultimo saluto al giovane è stato organizzato dai familiari al chiostro di San Sebastiano, sede del Museo del Territorio Biellese.
Nell’ampio cortile della struttura si sono radunati tanti amici e conoscenti, sconvolti per la violenta modalità della morte del ragazzo avvenuta in circostanze ancora misteriose: perché sarebbe stato accoltellato alla gola e soprattutto da chi?Un’incredulità che ha pervaso la cerimonia, voluta in forma privata dalla madre del giovane; sono quindi stati tenuti lontani dal feretro fotografi e video-operatori. “Volevamo rispetto per la tragedia che stanno vivendo i famigliari e non desideravamo la caccia allo scoop” ha detto l’avvocato Nicolò Ferraris.
Durante la cerimonia in tanti si sono avvicendanti al microfono, per recitare poesie, rievocare momenti comuni, raccontare viaggi o concerti musicali vissuti insieme a Stefano Leo. Una piccola rassegna di una vita normale, condivisa con altri giovani come lui. Non sono mancate preghiere buddiste, fede cui era vicino il ragazzo. Appese su una parete una serie di fotografie della vittima del terribile omicidio. Tanti momenti semplici: con il vestito elegante per la prima comunione, con la chitarra, in compagnia di amici, con i genitori e pure un'immagine sul lungo Po’, proprio dove sabato mattina scorso ha trovato la morte.
In borghese erano presenti sia carabinieri, che a Torino stanno cercando il killer, sia uomini della Questura cittadina. Era presente al funerale anche il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli: "Sono rimasto colpito da questa vicenda. Un po’ come tutti i biellesi. Conosco la famiglia, persone per bene, stimate da tutti”. La salma è poi stata portata a Valenza, nel locale Tempio Crematorio dove sarà cremata.
SU