Cultura-Eventi - 16 aprile 2019, 11:20

Ciak, motore, azione: Montiglio Monferrato diventa un film

Una storia moderna del regista Roberto Gasparro che profuma d’antico e coniuga vita e web. La presentazione Martedì 16 Aprile al ‘Montexpo’ con numerosi ospiti e autorità

Ciak, motore, azione: Montiglio Monferrato diventa un film

Un grande evento porta in scena il borgo più amato e caratteristico del Monferrato. La firma di un giovane regista di belle speranze, l’incantevole cornice di colli senza tempo immersi tra arte e storia, una trama avvincente destinata a lasciare il segno e interpretata da beniamini amatissimi dal grande pubblico.

Martedì 16 Aprile alle ore 18.00, presso il ‘Salone MonteExpo’ sito in Via Monviso 34 a Montiglio Monferrato, avverrà la cerimonia-conferenza stampa di presentazione del film e relativo cast artistico di Roberto Gasparro dal titolo ‘QUI NON SI MUORE’, che sarà per l’appunto interamente girato dal 23 Aprile al 25 Maggio nel Comune nato vent’anni orsono dall’unione di Colcavagno, Montiglio e Scandeluzza.

Saranno presenti l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Storico Dimitri Tasso, gli attori Margherita Fumero, Franco Barbero, Giorgio Serra, Alessandro Gamba e naturalmente il regista Roberto Gasparro.

Interverranno altresì, oltre gli sponsor, anche i partners dell’Amministrazione Comunale, tra cui il Direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero Mauro Carbone, il Consigliere della Fondazione CRT Francesco Mattioli e il giornalista e critico musicale Maurizio Scandurra.

A seguire, buffet offerto dalla rinomata ditta torinese ‘Agù Catering’.

A partire dalle 20.30, avverrà invece la proiezione, riservata agli abitanti di Montiglio Monferrato, del film di debutto di Roberto Gasparro dal titolo ‘Il cielo guarda sotto’, già dallo scorso Marzo in programmazione nelle sale italiane, distribuito da ‘35mm Produzioni Srl’.

Qui non si muore’ di Roberto Gasparro racconta la storia di tre ex partigiani e un ex militante fascista che decidono di ripopolare il loro borgo, abbandonato da tutti i giovani.

In paese, infatti, vivono ormai più soltanto 39 persone, tutte oltre i settanta anni: e non nasce un bambino da oltre 30.

E così, una sera, durante una delle loro solite feste, i quattro eccentrici e simpatici vecchietti del luogo decidono di nominare sindaco, a sua insaputa, il figlio di una di loro: un giovane ingegnere informatico, un omosessuale con molte idee nella testa.

Nel frattempo, mentre il ragazzo, ignaro del piano, va a trovare sua madre che si finge gravemente malata, gli altri tre ottuagenari, complici, gli sottraggono il portafogli dalla giacca, e lo candidano a Primo Cittadino.

Dopo poche settimane viene eletto quale Sindaco più giovane d’Italia, senza che questo fosse nei suoi piani.

Simone, dopo avere appreso la notizia, decide di dare le dimissioni, sentendosi tradito da sua mamma: ma, ben presto, ci ripenserà, e accetterà di amministrare quel comune dove per molti anni ha vissuto.

Il ragazzo, appoggiato e sostenuto da Don Gaetano, interpretato dal David di Donatello Tony Sperandeo che interpreta il ruolo di un parroco dalle vedute moderne e messo al “41bis” dalla Curia, attuerà politiche innovative, e promuoverà il proprio borgo tramite il web.

Simone nominerà altresì assessori i quattro arzilli vecchietti, insegnando loro le nuove tecnologie da sfruttare per promuovere al meglio il territorio.

Le sue idee piacciono molto ai più giovani: e così, dopo molto tempo, all’ufficio anagrafe vengono censiti due nuovi abitanti che, da lì a poco, faranno ritornare la vita in paese. Nascerà un bambino che prenderà il nome di Salvatore: nome fortemente voluto da Don Gaetano.

Quando tutto sembrerà andare per il meglio, Simone verrà arrestato: ma correrà in suo aiuto addirittura il Presidente della Repubblica, interpretato da Gianni Parisi.

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