Cultura-Eventi - 24 settembre 2019, 12:57

Pavia presenta a Palazzo Botta Adorno: Kosmos, un nuovo Museo di Storia Naturale

Pavia presenta a Palazzo Botta Adorno: Kosmos, un nuovo Museo di Storia Naturale

Palazzo Botta Adorno, che in passato ha ospitato personaggi illustri tra cui Napoleone e Vittorio Emanuele II di Savoia apre le sue porte per il nuovo Museo di Storia Naturale di Pavia, inaugurato sabato 21 settembre, un allestimento moderno e innovativo che mette in mostra il patrimonio naturalistico del Sistema Museale di Ateneo.

Emozionante, interessante, ricco di motivi di curiosità, merita una visita.

Il nome Kosmos, parola che in greco significa ordine, è legato al tema del viaggio, inteso come impresa necessaria alla conoscenza della natura, per scoprire non solo spazi geografici ma nuovi confini scientifici e mentali.

La novità di questo Museo è il modo moderno di presentare cose antiche,

gli elefanti, un coccodrillo del Nilo, uno squalo, un ippopotamo e tantissimi animali, cinquecento sono i reperti esposti.

Quasi un gioco per i bambini ai quali è riservato molto spazio, colori vivaci, animazioni, riproduzioni, video, postazioni interattive.

.La sezione più consistente è l’ornitologica, con 4.300 uccelli naturalizzati con le paradisee donate nel 1876 dal naturalista Giacomo Doria, i due condor delle Ande catturati in Cile nel 1835 dall’esploratore Gaetano Osculati e gli esemplari ottocenteschi provenienti dai viaggi degli italiani Orazio Antinori, Odoardo Beccari e Luigi Maria D’Albertis, mentre i mammiferi assommano a un totale di 1200 elementi.

Molto noto è un elefante africano, pervenuto sotto la direzione di Pietro Pavesi e il gran numero di primati tra cui un maschio di gorilla originario del Congo e tra i pesci ci sono alcuni squali preparati a secco nel XVIII secolo, i dipnoi procurati da Pietro Pavesi e un raro celacanto pescato nel Canale di Mozambico nel 1963.

Tra i campioni in alcool, oltre alla collezione settecentesca del medico olandese Cornelis van Hoey, ci sono l’insolita natrice tassellata albina trovata nel 1879 nei dintorni di Pavia, un sauro acquisito dall’esploratore pavese Luigi Robecchi Bricchetti in Somalia nel 1890 e, tra i roditori, un raro esemplare di eterocefalo glabro prelevato da Vittorio Bottego nel 1895 in Abissinia.

Tra gli invertebrati ci sono la collezione in alcool dello zoologo tedesco Johann August Ephraim Goeze acquistata da Giuseppe II nel 1787 e la sezione malacologica di conchiglie marine, terrestri e dulcacquicole tra cui quelle organizzate dai naturalisti Arturo Issel e Teodoro Prada a fine Ottocento.

Molto interessanti sono, nelle teche coeve, due statue miologiche di un cervo e di un cavallo della seconda metà del Settecento di Giovanni Battista Volpi, chirurgo tra i primi docenti di medicina veterinaria a Milano.

Da domenica 22 settembre il Museo è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18.

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