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Economia | 31 ottobre 2019, 15:34

Fusione Fiat Chrysler-Peugeot, tutti i dettagli

Fusione Fiat Chrysler-Peugeot, tutti i dettagli

La nuova capogruppo nata dall’aggregazione tra Fca e Psa avrà con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti. Il cda avrebbe rappresentanza bilanciata è una maggioranza di consiglieri indipendenti. John Elkann presidente e Carlo Tavares ceo e membro del consiglio. Lo comunica una nota.

Il piano relativo all`aggregazione dei business di Groupe Psa e di Fca, prosegue la nota, fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società.

“Entrambi – si legge – condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità”.

Gli azionisti di ciascuna società deterrebbero il 50% del capitale del nuovo gruppo risultante dalla fusione e, pertanto, i benefici derivanti dall`aggregazione sarebbero equamente divisi.

L`operazione verrebbe effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura di governance della nuova società sarebbe bilanciata tra gli azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il consiglio di amministrazione sarebbe composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da Fca (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe Psa (incluso il senior independent Director e il vice presidente). Carlos Tavares sarebbe chief executive officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni.

La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti. Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente il 30%4 del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.

Articolo tratto da www.ticinonotizie.it

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