Attualità - 18 gennaio 2020, 18:30

Cassolnovo, Alessandro Abbate della Nazionale di calcio trapiantati ricevuto con i compagni dal Presidente della Repubblica

L’incontro si è tenuto al Quirinale giovedì scorso. Per l’atleta lomellino è stata un’emozione fortissima

Cassolnovo, Alessandro Abbate della Nazionale di calcio trapiantati ricevuto con i compagni dal Presidente della Repubblica

Per loro il calcio rappresenta solamente un mezzo per dimostrare che dopo tante difficoltà la rinascita esiste. E se loro sono ancora qui dopo aver superato tanti ostacoli e sofferenze il merito è della donazione. Un gesto che può davvero cambiare la vita. Il messaggio della nazionale italiana di calcio trapiantati è quindi quello di sensibilizzare le persone sulla tematica della donazione.

“Ognuno dei miei compagni di squadra - spiega Alessandro Abbate - ha avuto una storia ed ha seguito un determinato percorso fatto di sofferenze. Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà grazie a coloro che hanno detto “si” alla donazione: per guarire da alcune patologie è indispensabile la figura del donatore”.

Il messaggio portato dagli atleti è quindi particolarmente rilevante, ma questi ragazzi hanno dimostrato tutto il loro valore anche in un campo da calcio. Lo scorso ottobre si sono infatti tolti una grandissima soddisfazione sportiva. A Tours, in Francia, hanno vinto la prima competizione europea di calcio trapiantati battendo nella finalissima la Spagna con il risultato di 2-1. Al torneo internazionale aveva partecipato anche la Francia formando così un triangolare. Abbate aveva iscritto il suo nome nel tabellino dei marcatori nella gara inaugurale contro la Spagna.

La notizia della vittoria finale ha girato per tutta Italia ed è arrivata alle orecchie del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto conoscere i protagonisti di questa esperienza. “Ci ha accolti al Quirinale in udienza privata - riprende Abbate - ed è stata un’emozione fortissima, oserei dire unica. Non capita tutti i giorni di poter incontrare il Presidente della Repubblica. Ci ha fatto i complimenti per il risultato sportivo di Tours ed ha sottolineato l’importanza di ciò che stiamo facendo. Purtroppo in Italia la donazione degli organi è un discorso poco affrontato, come fosse un tabù”.

Il Presidente della Repubblica è stato messo al corrente dalla nazionale italiana del prossimo appuntamento internazionale. Dal 30 agosto al 5 settembre sono infatti in programma a Cesenatico i primi mondiali di calcio per trapiantati, a cui ovviamente la squadra parteciperà. A loro è stato fatto un grosso in bocca al lupo con l’augurio di vincerli.

La nazionale italiana di calcio trapiantati era nata per volere di Paolo Ciarfella che aveva spinto particolarmente affinchè fosse costituita l’associazione per promuovere la cultura della donazione. Ed è proprio quest’ultimo concetto che i ragazzi veicolano durante le varie partecipazioni a manifestazioni spiegando che “si può tornare a vivere una vita normale dopo il trapianto”.

Fabrizio Negri

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