FESTIVAL DI SANREMO - 06 febbraio 2020, 01:46

70° Festival di Sanremo: le pagelle ai 12 ‘big’ della seconda serata, Rancore stacca tutti, Elettra Lamborghini è simpatia e niente più

Una grande Tosca porta un brano difficile ma di grande spessore, bene anche Levante e i Pinguini Tattici Nucleari

70° Festival di Sanremo: le pagelle ai 12 ‘big’ della seconda serata, Rancore stacca tutti, Elettra Lamborghini è simpatia e niente più

Anche per la seconda puntata del 70° Festival di Sanremo ecco le pagelle di SanremoNews per i 12 ‘big’ in gara questa sera.

Piero Pelù “Gigante”: è e sempre sarà Piero Pelù in tutto e per tutto, ha energia e ritmo da vendere in un crescendo che coinvolge anche le prime file dell’Ariston. Difficile, però, che il brano festivaliero entri nella storia della sua leggendaria produzione. Voto 6

Elettra Lamborghini “Musica (e il resto scompare)”: la prestazione canora (o quel poco che si è percepito) è senza alcun dubbio insufficiente, ma nel complesso va riconosciuto il merito di aver portato qualcosa di nuovo a Sanremo. Non farà la storia, ma fa battere le mani (e muovere i sederi). Voto 5,5

Enrico Nigiotti “Baciami adesso”: grande intensità in una struttura molto classica con un testo non certo memorabile. Sono lontane le emozioni da lacerare il cuore con “Nonno Hollywood”. Piacerà ai sui fan più fedeli e a qualche suo ammiratore da Festival. Voto 6

Levante “Tikibombom”: finalmente ritmo e contenuto, un bel viaggio nel suo mondo tra ultimi della fila e chi cerca a fatica di stare al tempo. Buon esordio, emerge, ma sa e può fare qualcosa in più. Voto 6,5

Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”: si divertono e divertono, a loro agio come fossero veterani. Anche loro cantano l’elogio di chi arriva sempre dopo, ma hanno l’anima dei leader. Rimarrà, faremo i conti in estate. Voto 6,5

Tosca “Ho amato tutto”: delicatezza, eleganza, parole, tante parole, ci trasporta in una musica e in un Festival d’altri tempi. Pezzo “dritto”, senza ritornello, intenso, disperato. Lascia un vuoto quando finisce. Voto 7

Francesco Gabbani “Viceversa”: abbandona i ritornelli-tormentone per finire nel campo delle filastrocche e dei testi un mimino più complessi. Ne esce un pezzo che da domani non si canterà sotto la doccia. Aaa cercasi ritornello da cantare. Voto 6

Paolo Jannacci “Voglio parlarti adesso”: un testo di valore, tenero e candido, ma accompagnato da un arrangiamento che sa di già sentito e un po’ lo mortifica. Peccato. Voto 6

Rancore “Eden”: ci sbatte in faccia un testo gigante e ci regala anche il ritornello che si pianta in testa. È lui il crack della serata. Poco da dire, tanto da ascoltare. Voto 7,5

Junior Cally “No grazie”: dopo tanto clamore eccolo all’Ariston. Testo pieno e attuale, ritmo incalzante, ritratto delle cattive abitudini contemporanee che, suo malgrado, ha potuto sperimentare sulla propria pelle. C’è voglia di risentirla. Voto 6,5

Giordana Angi “Come mia madre”: la presentano come giovane emergente, ma porta a Sanremo un brano e un’esibizione fin troppo matura. Non le sta bene. Da risentire, alla prima non convince. Voto 6

Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel fango”: si esibisce notte fonda (è l’1.24) e quando dice “anche tu sei stanco come me” lo capiamo benissimo. Per il resto al primo ascolto è lo Zarrillo di sempre, con un tocco di modernità che gli calza alla grande. Voto 6,5

redazione online Sanremo - Pietro Zampedroni

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