Cultura-Eventi - 11 febbraio 2020, 18:01

Il 13 febbraio a Pavia la presentazione di “Gotha”: Cordova dialoga con il pm Andrigo, che indagò sul delitto Fortugno

L’incontro avrà inizio alle 18 presso la sala Magenes del Collegio Universitario Santa Caterina da Siena

Il 13 febbraio a Pavia la presentazione di “Gotha”: Cordova dialoga con il pm Andrigo, che indagò sul delitto Fortugno

Si terrà il 13 febbraio a Pavia la presentazione del libro-inchiesta di Claudio Cordova, “Gotha – il legame indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi deviati”. L’incontro avrà inizio alle 18 presso la sala Magenes del Collegio Universitario Santa Caterina da Siena di via San Martino 17/B. A dialogare con l’autore, il giornalista Lorenzo Bagnoli, collaboratore de Il Fatto Quotidiano e di IRPI e il magistrato Mario Andrigo, già pm antimafia di Reggio Calabria e autore di importanti inchieste quali quella per l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale, Franco Fortugno, e oggi sostituto procuratore a Novara.

Il libro è edito da Paper First, la collana del Fatto Quotidiano e si avvale della prestigiosa prefazione del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Negli scorsi mesi, Claudio Cordova ha ricevuto il Premio Nazionale Paolo Borsellino per il Giornalismo, e ha anticipato il tema di cui oggi la Calabria e l’Italia parlano: i rapporti oscuri tra criminalità organizzata calabrese e mondi occulti, quali quelli della massoneria deviata. “Gotha” affonda le proprie radici nella storia della ‘ndrangheta, svelando e analizzando i legami con la massoneria, gli ambienti eversivi e il mondo delle Istituzioni. Attraverso un percorso che nasce dagli anni ’60 e che arriva all’attualità, il volume indaga sul lato più oscuro della criminalità organizzata, con l’obiettivo di scrostare l’immagine – tuttora presente, soprattutto fuori dalla Calabria – di una ‘ndrangheta agro-pastorale, fatta di riti ancestrali e folklore.

Dalla lettura del libro emergono amicizie, relazioni e collegamenti di livello altissimo da parte di alcune tra le famiglie più potenti della ‘ndrangheta.  Un sistema di potere radicato e quindi capace non solo di sopravvivere e rafforzarsi nel tempo, ma anche in grado di rigenerarsi, di mutare, nonostante le sanguinose guerre tra clan, le uccisioni, gli arresti. Perché non sono solo gli uomini a rappresentare la forza della ‘ndrangheta, ma, soprattutto, i legami con il mondo istituzionale e i segreti da tutelare. 

“E’ la massoneria il ponte per raggiungere quella “zona grigia” in cui convergono istituzioni, imprenditoria e criminalità organizzata. E’ soprattutto con i “pezzi” dello Stato, con gli infedeli appartenenti alle istituzioni, che la ‘ndrangheta assume un nuovo livello organizzativo” scrive nella sua prefazione il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Attraverso una mole molto ampia di fonti (alcune delle quali inedite), il libro dimostra come non solo la ‘ndrangheta non sia da decenni una organizzazione mafiosa di serie B, soprattutto se paragonata a Cosa Nostra, ma, anzi, racconta i legami fortissimi con la mafia siciliana. La ‘ndrangheta, infatti, entra prepotentemente (anche se con la capacità di restare sotto traccia) in alcune delle storie più oscure d’Italia: dal tentato Golpe Borghese, alla strategia della tensione negli anni di piombo, passando per il rapimento di Aldo Moro, fino ad arrivare alla P2, ai traffici di rifiuti tossici e radioattivi e agli attentati contro le istituzioni negli anni ’90.

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