La Rassegna Letteraria di Gambolò è un progetto vincente. A parlare sono i numeri: undici scrittori ospiti da settembre ad oggi, cinque nuovi appuntamenti già programmati da qui al mese di giugno e decine e decine di persone intervenute ad ogni presentazione. A tutto ciò si sommano i tanti libri venduti in ciascun incontro e i nomi di primo piano che caratterizzano tale Rassegna. Tra questi spicca proprio quello della prossima ospite: Barbara Baraldi.
Vincitrice di vari premi letterari, è autrice di thriller e sceneggiature di fumetti. Pubblica per Giunti editore la serie thriller “Aurora Scalviati, profiler del buio” di cui fanno parte i romanzi Aurora nel buio (2017), Osservatore oscuro (2018) e L’ultima notte di Aurora (2019). In attesa della serata di venerdì, in programma nel salone Litta di piazza Castello, abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda a Barbara Baraldi.
Per la presentazione della trilogia con protagonista Aurora Scalviati sei stata ospite al festival Nebbia Gialla, madrina all’inaugurazione del Festival Giallo Garda e presente in grandi città come Milano e Roma. Cosa ti ha spinta a fissare una data anche a Gambolò?
“Quando ho ricevuto l’invito da parte dell’Assessore alla Cultura, Helena Bologna, ho subito accettato con entusiasmo. Sarà la mia prima volta nella vostra bellissima zona, ma Sparvara - la località immaginaria della Bassa emiliana dove è situato il commissariato in cui presta servizio Aurora Scalviati - vuole ricordare l’omonimo borgo spazzato da un’alluvione del Po nel Settecento, che si trovava proprio in Lomellina. Una sorta di omaggio; affinché la memoria non si spenga mai”.
Quando è sbocciato l’amore verso la scrittura? C’è un evento che ha fatto nascere questa tua vena o hai sempre avuto un legame stretto fin da bambina?
“Ho cominciato a raccontare storie quando ero poco più che una bambina e facevo da babysitter ai miei fratelli più piccoli. Erano molto vivaci e i racconti del brivido erano l’unica cosa in grado di tenerli buoni. È così che ho imparato a dosare la suspance e a giocare con i colpi di scena”.
Quali sono le principali fonti di ispirazione per i tuoi romanzi?
“Nella costruzione dei tre romanzi della serie “Aurora Scalviati - profiler del buio” sono confluiti i racconti sulla guerra delle mie nonne, la nebbia che caratterizza il paesaggio della Bassa emiliana, dove vivo, e lo strano magnetismo esercitato dalle fiabe più cupe, quelle della malanotte, che poi da bambino avevi bisogno di guardare sotto il letto prima di andare a dormire”.
Alcuni scrittori portano sempre con sé agende per appuntarsi nell’immediato un possibile spunto. Altri, più tecnologici, utilizzano il cellulare. Capita anche a te di usufruire di taccuini e dispositivi tecnologici?
“Assolutamente sì. L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti; utilizzo quindi sia taccuini e fogli di carta, che l’applicazione “note” del cellulare per fermare frasi, spunti e idee, nel momento che mi vengono in mente”.
C’è una storia dietro la nascita del personaggio di Aurora Scalviati?
“Aurora nasce dai detriti del terremoto del 2012 in Emilia. Vivo nell’epicentro e nel corso di una notte mi sono trovata a perdere molto di quello che avevo faticosamente costruito nel corso degli anni. Ogni certezza si è infranta di fronte a un evento che non era possibile prevedere né controllare. È stato durante quelle notti passate all’aperto, senza sapere se sarei mai più potuta rientrare nel mio appartamento, che è nata l’idea di una poliziotta che credeva di aver dato un ordine alla propria vita e che si ritrova a dover ricominciare da capo. Con ferite, nell’anima e nel corpo, che sa che non potranno mai guarire del tutto, ma con cui deve imparare a convivere. La sua caparbietà nell’affrontare i suoi problemi ha aiutato anche me ad affrontare le difficoltà”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Lo confesso: sono una persona scaramantica e difficilmente parlo dei progetti futuri. Quello che posso anticiparvi è che sono al lavoro su un romanzo breve che abbraccerà una questione etica di grande attualità. Ma l’universo di Aurora è costantemente nei miei pensieri e spero di poter annunciare presto un’importante novità”.