Sono 32 in totale i casi di Coronavirus registrati in provincia di Varese a partire dall'inizio dell'emergenza: un aumento di cinque unità rispetto alla giornata di ieri, quando il numero era di 27. Ma i contagi aumentano in tutta Lombardia. Lo dicono i dati diffusi dall'ente Regione.
A darli, come di consueto, l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ribadito più volte come le norme contenute del decreto governativo approvato in nottata siano l'arma più potente per contenere la diffusione del Covid-19: «Stare a casa e ridurre la propria vita sociale vuol dire evitare di essere contagiati e contagiare».
Parlano i numeri, numero di «una battaglia sempre più difficile, in cui il sistema sanitaria regge ancora con un impegno straordinario» ha detto Gallera, che ha aggiunto «a oggi sono 4189 positivi (+769 rispetto a ieri), i ricoverati in reparto sono 2217 (+556), in terapia intensiva 399 (+40). 756 quelli in isolamento domiciliare. Aumentano i guariti: 550 dimessi (+26), ma crescono purtroppo anche i decessi 257 (+113), «persone anziane con quadro compromesso da altre patologie» ha specificato Gallera.
Ecco i dati provincia per provincia: Bergamo 997 (ieri erano 761), Brescia 501 (413), Como 27 (23), Cremona 665 (562), Lecco 53 (35), Lodi 853 (811), Monza e Brianza 59 (61), Milano 406 (ieri erano 361) di cui 171 in città, Mantova 56 (46), Pavia 243 (221), Sondrio 6 (6), Varese 32 (27). Sono invece 291 i casi in corso di verifica.
Per far fronte all'epidemia e consentire al sistema sanitario di reggere l'urto sono stati aumentati ancora i posti in terapia intensiva, saliti grazie a una serie di riorganizzazioni a 497.
Gallera ha poi annunciato che in Regione gli ospedali verranno divisi in strutture che trattano Coronavirus (la stragrande maggioranza) e alcuni presidi (attualmente 18 quelli individuati) per gestire il lavoro legato ad altre patolgie: «Abbiamo individuato 18 ospedali hub che si occuperanno dei grandi traumi, delle urgenze neurochirurgiche, neurologiche stroke e cardiovascolari. L’obiettivo è quello di creare maggiore disponibilità negli altri ospedali per pazienti affetti da Covid-19».
Confermate anche le sospensioni o le limitazioni alle attività ambulatoriali. «Le attività ambulatoriali – sottolinea Gallera – comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese a decorrere dal 9 marzo 2020. Fatta eccezione per l’attività in regime di libera professione intramuraria che rimane comunque sospesa, l’attività ambulatoriale istituzionale, incluso il percorso di presa in carico dei pazienti con patologie croniche, potrà essere mantenuta qualora non vi sia necessità di risorse professionali per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie e anche con modalità alternative idonee a tutelare i pazienti più fragili. Viene comunque mantenuta l’attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze».
«Non rientrino - specifica la Regione in una nota - nella sospensione delle attività ambulatoriali gli erogatori accreditati e a contratto che erogano esclusivamente attività ambulatoriale, con esclusione delle strutture ambulatoriali facenti parte di un ente gestore unico con attività di degenza; gli erogatori autorizzati e accreditati non a contratto; gli studi privati di medici, odontoiatri e operatori sanitari
Novità anche sul tema vaccinazioni. «Visto il protrarsi dell’emergenza legata al Coronavirus - termina la nota - e la contestuale esigenza di proteggere i bambini, da mercoledì 11 marzo sono riattivate le sedute per la somministrazione di ciclo di base esavalente e pneumococco e rotavirus (compatibilmente con la possibilità di somministrazione contemporanea delle altre vaccinazioni), la prima MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e Meningococco C, la seconda dose MPRV e dTP (difterite, tetano e pertosse)/ poliomelite».