La Fondazione De Agostini ha stanziato oggi 700.000 euro Euro per fronteggiare l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus nel nostro Paese.
Una donazione di 500.000 Euro sarà devoluta all’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara per la realizzazione di una nuova terapia intensiva/semi-intensiva da realizzarsi nei locali adiacenti al Pronto Soccorso. Il nuovo reparto potrà consentire all’ospedale novarese di potenziare i servizi e le cure per affrontare l’attuale situazione di emergenza, ma resterà poi come presidio permanente dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria per la tutela della salute dei cittadini nell’area più critica dell’ospedale. Il nuovo reparto sarà intitolato alla Fondazione De Agostini».
Altri 200.000 euro sono invece destinati ad alcune associazioni e cooperative con cui Fondazione DeAgostini collabora e sostiene da diversi anni, che offrono servizi ai bambini con disabilità e le loro famiglie, danno lavoro a persone svantaggiate e gestiscono case di accoglienza per minori. Oggi si trovano ad affrontare grandi difficoltà a causa dell’interruzione delle attività e del venire meno di risorse economico-finanziarie fondamentali per il loro sostegno, soprattutto in questa fase in cui tutti sono impegnati nel fronteggiare i disagi sociali delle fasce più deboli della popolazione. “Il Paese – ha commentato Roberto Drago, Presidente della Fondazione De Agostini - sta attraversando un grave momento di difficoltà e preoccupazione, per questo la Fondazione De Agostini sempre attenta a intervenire in situazioni di bisogno, ha voluto supportare il sistema sanitario locale in questa fase di emergenza, per garantire l’assistenza medica necessaria alle persone contagiate, ma ha anche allargato la sua responsabilità alle tante associazioni del terzo settore che sono messe a dura prova dalle necessarie misure adottate per il contenimento dell’epidemia. Siamo sicuri che con responsabilità, impegno e coesione riusciremo a superare anche questo momento, scoprendoci capaci di una nuova resilienza, ma anche di un nuovo slancio solidale”.