Attualità - 28 aprile 2020, 16:21

Zaia: «Sovversivo? Pronto ad altre ordinanze, lasciateci lavorare in pace. Dobbiamo anche vivere»

Il governatore veneto dopo le critiche per le aperture: «Veneti gente responsabile e perbene, non possiamo diventare un laboratorio o delle cavie. Dobbiamo anche vivere. Non penso sia un’azione criminale dare la possibilità ai cittadini di prendere la pizza. Se si prosegue con questo approccio non ne veniamo fuori»

Zaia: «Sovversivo? Pronto ad altre ordinanze, lasciateci lavorare in pace. Dobbiamo anche vivere»

«Non escludo altre ordinanze. Quelle firmate non saranno certo revocate»: il governatore del Veneto, Luca Zaia, non indietreggia di un millimetro dopo aver già permesso - tra l'altro -  lo spostamento individuale per attività motoria e all’aria aperta, anche in bicicletta in tutto il territorio del comune di residenza, oltre al cibo da asporto pur con regole ferree ma anche lo spostamento individuale su tutto il territorio regionale per recarsi alle seconde case di proprietà. 

«Quanto fatto non è un atto sovversivo» dice, aggiungendo sarcastico contro chi lo ha attaccato: «Ormai abbiamo capito che i problemi di questo Paese sono il Veneto. Non ho bisogno di visibilità, non ho voglia di fare scalate nazionali: lasciateci lavorare in pace. Non posso accettare che si dica che i veneti sono irresponsabili, sono persone perbene».

Zaia, che nelle ordinanze prevede comunque l’obbligo di evitare assembramenti e rispettare la distanza di un metro, con mascherina e guanti e garantendo l’igiene, aveva anche detto: «Bisogna aprire, non si può protrarre il sacrificio così a lungo. Non possiamo diventare un laboratorio o delle cavie, dobbiamo anche vivere. Noi non cerchiamo le prove muscolari, cerchiamo di dare un aiuto ai cittadini».

«Non penso sia un’azione criminale dare la possibilità ai cittadini di prendere la pizza - sono state alcune delle parole di Zaia -. Non potresti farlo, ma puoi andare in farmacia o al supermercato. Se si prosegue con questo approccio non ne veniamo fuori. Il mio è un appello a rivedere le misure, questo è il sistema migliore per alimentare il conflitto sociale». 

«Magari non è consuetudine dappertutto, ma la gente qui vuole andare a lavorare - ha anche sottolineato Zaia - Capisco che qualcuno in giro è poco interessato a uscire, ma qui sosteniamo le nostre famiglie e il Pil dell’Italia insieme ad altre zone produttive importanti come la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia. Non ci si può dimenticare che la nostra recessione è la recessione dell’Italia. 

Cosa vuol dire che sconfino? Qui è il governo che ha sconfinato e ha sollevato le regioni, e noi abbiamo accettato la cosa con responsabilità... 

Ci stanno chiamando e ci arrivano messaggi come se fosse una telescrivente, tutti dicono la stessa cosa
. Io non vedo messaggi complottisti, ma di gente che ha fatto due mesi di quarantena e adesso chiede di lavorare».

redazione online Varese

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