«Domani mattina avremo un confronto con il comitato tecnico-scientifico - ha detto Attilio Fontana all'agenzia Ansa a proposito della riapertura da lunedì anche in Lombardia di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici - Dopo si potranno prendere delle decisioni definitive».
Da lunedì il governo darà la possibilità di riaprire anche ai negozi: ma quali attività potranno davvero riaprire da lunedì nella nostra regione? «La scelta - ha aggiunto Fontana - verrà fatta dopo un'analisi attenta della situazione e di quelle che sono le garanzie sanitarie».
«Noi faremo un ampliamento delle aperture nel caso in cui ci sia la certezza della garanzia sanitaria ma anche tenendo conto della situazione economica. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le due necessità», ha spiegato Fontana che, indipendentemente dalla categoria, potrebbe riaprire tutti quegli esercizi commerciali che rispetteranno scrupolosamente le linee guida contenenti le misure sanitarie fissate da Inail e comitato tecnico scientifico (distanze, dispositivi di protezione, misurazione della temperatura all'ingresso, sanificazione degli ambienti.
Lo stesso governatore, dunque, prima di annunciare il "sì" sarebbe anche in attesa del report del ministero della Salute con l'analisi dei contagi dopo le riapertura del 4 maggio, previsto in giornata, oltre a un parere favorevole anche dalle associazioni di categoria per spalmare l'orario di inizio delle attività lavorative tra le 8 e le 12, evitando così il rischio di assembramenti sul trasporto pubblico.
«Una risposta - ha spiegato ancora Fontana - la potrò dare soltanto dopo aver letto le linee guida dell'Inail e aver letto il provvedimento governativo e dopo aver fatto un giro di consultazioni. Questa mattina ho incontrato il tavolo per la competitività e oggi pomeriggio avrò un incontro con i sindaci dei capoluogo di provincia per ascoltare il loro parere. Domani mattina avremo un confronto con il comitato tecnico-scientifico. Dopo si potranno prendere delle decisioni definitive».
Per quanto riguarda il calo dei numeri drammatici sulla diffusione del virus in regione, Fontana ha detto che «il dato importante è l'indice di contagio e noi siamo tra le migliori regioni, al pari del Veneto e poco sotto la Valle d'Aosta». «Non ci dobbiamo far spaventare dai numeri - ha concluso il governatore - perché noi siamo 10 milioni: il dato dell'indice del contagio dimostra che le scelte fatte sul contenimento del virus hanno dato risultati positivi. Siamo partiti da una situazione di gran lunga peggiore come numeri, violenza e aggressività e siamo riusciti a contenere talmente bene questo virus che oggi abbiamo l'indice R0 0.53, contro la media nazionale che è intorno dello 0.70».