Attualità - 26 maggio 2020, 20:04

Protezione Civile, il Presidente del Comitato Nazionale preoccupato per gli assistenti civici: “Per fare il volontario serve preparazione”

Le parole di Patrizio Losi su www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

Protezione Civile, il Presidente del Comitato Nazionale preoccupato per gli assistenti civici: “Per fare il volontario serve preparazione”

Assistenti civici presto in campo? Quali saranno i loro compiti? Saranno un aiuto o rischieranno di creare danni? Fare il volontario, oggi molto più di ieri, richiede non solo buona volontà, ma tanta competenza e preparazione. Su ilgiornaledellaprotezionecivile.it troviamo un interessante articolo nel quale Il presidente del Comitato Nazionale, Patrizio Losi, ha dichiarato di essere profondamente preoccupato per “le notizie relative al bando per sessantamila assistenti civici a sostegno dei sindaci nella delicata gestione della fase 2 di questa emergenza. Emergenza che, lo ricordiamo, dal 30 gennaio scorso ha visto impegnati in tutta Italia centinaia di migliaia di volontari di protezione civile”, i quali hanno già prestato circa “un milione di giornate/uomo di servizi per assistere in tutti i Comuni italiani chi ne aveva bisogno”.

Losi sottolinea che “il volontariato di protezione civile ha rappresentato, dal momento dell’istituzione del Servizio nazionale fino a oggi, un fiore all’occhiello per il nostro Paese, unico al mondo ad aver saputo coinvolgere le competenze e le qualità del volontariato in un sistema organizzato e integrato che in ogni occasione ha dimostrato con generosità una straordinaria efficacia di intervento”. E per il presidente del Comitato un provvedimento come questo “rischia di ledere in maniera irrimediabile tutti coloro che a questo mondo si sono dedicati”, perché introduce “il principio pericoloso che si possa essere volontari senza avere alcuna preparazione per farlo”. Per Patrizio Losi questo punto è fondamentale, dal momento che “i nostri volontari e volontarie che operano ogni giorni al fianco delle Istituzioni, mettendo al servizio del sistema, oltre al proprio tempo, un impegno costante nella formazione e nell’addestramento, nell’elaborazione di metodologie operative sempre più efficaci, nello studio e nella pianificazione”.

“Tutto ciò è possibile grazie all’impegno delle tante organizzazioni di volontariato di protezione civile, che con un quotidiano lavoro nella società si fanno elemento attivo di partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria del Paese, mettendo, attraverso l’impegno dei propri volontari e iscritti, i propri saperi e il proprio know-how al servizio del bene comune. Tali principi sono ovviamente messi in discussione da un provvedimento che affida compiti delicatissimi a sessantamila cittadini reclutati in maniera estemporanea”, precisa ancora Losi, “i quali non possono avere l’adeguata preparazione per sostenere i sindaci né nel delicato compito di garantire il distanziamento sociale nei luoghi di assembramento pubblico, prerogativa delle forze dell’ordine a partire dalla polizia locale”. Attività alla quale il volontariato di protezione civile è in grado di contribuire, “ma solo limitatamente alla funzione che gli è propria: di informazione rivolta ai cittadini; una funzione che rischia, al contrario, di esporre persone impreparate e cittadini comuni a situazioni complesse anche dal punto di vista della sicurezza, aspetto che non può mai essere gestito da volontari”.

Articolo tratto dal nostro sito partner www.ticinonotizie.it

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