Attualità - 10 luglio 2020, 16:05

Decreto rilancio: svanite le speranze di un ulteriore bonus per medici e dirigenti sanitari lombardi

Decreto rilancio: svanite le speranze di un ulteriore bonus per medici e dirigenti sanitari lombardi

Con la conversione in Legge del Decreto Rilancio alla Camera dei Deputati, svaniscono le speranze dei medici e dei dirigenti sanitari lombardi di avere un ulteriore premio per il loro impegno nel contrasto alla pandemia da COVID-19.

Un emendamento presentato dalla Lega, poi sottoscritto da tutti i gruppi e approvato in Commissione il 28 giugno, nonostante gli appelli alla meritocrazia e al riconoscimento dell’impegno di chi, più di ogni altro, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, curando i malati e rischiando la propria vita, ha stoppato una qualsiasi ulteriore rivendicazione da parte delle associazioni sindacali per un incrocio di differenti interpretazioni, veti e, non ultimo, la solita tendenza all’appiattimento.

Nessuna possibilità di premiare i colleghi extramoenia, esclusi a causa di un’infelice formulazione della norma, non certo alla mancata volontà delle associazioni sindacali. Nessuna possibilità di premialità agli specializzandi non contrattualizzati, che pure hanno dato un grande contributo alla cura dei pazienti.

Un emendamento, che prevede un tetto di 2000 euro al lordo degli oneri a carico del dipendente, che nella sua formulazione ha fatto persino sorgere il dubbio che in Lombardia i dirigenti sanitari dovessero restituire una parte del premio già percepito. Nessuna considerazione dell’effettivo impegno lombardo rispetto al totale del paese, come se tutti avessero avuto lo stesso stravolgimento della propria professione, della propria vita e del proprio impegno lavorativo.

Secondo Stefano Magnone, Segretario Regionale di Anaao Assomed Lombardia: “È davvero una brutta pagina dei rapporti tra Stato e Regione, condita con una ciliegina sulla torta dalla posizione della Ragioneria Generale dello Stato che, anche nei confronti della Lombardia come del Piemonte, aveva sollevato eccezioni di incostituzionalità poi rientrate grazie alle controdeduzioni fornite dalla Direzione Generale Welfare. La quale non ci risulta abbia avuto alcun contatto con i proponenti dell’emendamento, siano essi di maggioranza in regione o di opposizione in Parlamento.

Anaao-Assomed Lombardia chiede con forza che nel primo provvedimento utile si ponga rimedio a questa che ritiene essere una ferita nei confronti di più di dieci mila dirigenti che hanno dato il massimo e che si aspettano il giusto riconoscimento del proprio impegno, a cominciare da chi, come i colleghi extramoenia, ancora non ha ricevuto nulla.

 

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