Il momento di profonda crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando può comportare in alcuni soggetti l'incapacità ad adempiere con regolarità ai debiti contratti in precedenza. Ciò può essere dovuto a diversi elementi, come la perdita del posto di lavoro o un minore reddito a disposizione dovuto, ad esempio, a spese per il divorzio. In questi casi, molto spesso si ricorre a un ulteriore indebitamento con la conseguenza che si aggrava ulteriormente la propria posizione, dando luogo al fenomeno del sovraindebitamento. In questi casi, come si può risolvere la situazione?
Crisi da sovraindebitamento
La crisi da sovraindebitamento è stata recentemente normata dalla legge n.3 del 2012 specificando che ci si trova in questa condizione quando per il debitore si verifica uno squilibrio perdurante tra patrimonio disponibile e debiti, con uno stato continuo di impossibilità a poterli soddisfare. Oltre a questi elementi oggettivi, è presente anche un elemento di natura soggettiva dato dal fatto che ci si deve trovare di fronte ad un soggetto non fallibile, quali:
· Consumatori
· piccole imprese non soggette alla procedura di fallimento
· aziende agricole
· professionisti che risultano iscritti ad albi e ruoli
· enti no profit
· startup innovative.
Affinché si possa avere accesso alle procedure di sovraindebitamento è necessario che il debitore si trovi effettivamente in questo stato, non sia un soggetto fallibile e che non abbia messo in campo degli atti frodatori nei confronti dei creditori.
Possibili soluzioni alla crisi da sovraindebitamento
La normativa attualmente in vigore prevede quattro diverse soluzioni al sovraindebitamento, cui se ne è poi aggiunta un'altra grazie all'introduzione del codice della crisi. La finalità delle diverse opzioni che sono riservate al debitore è sempre quella di ridurre il suo stato di esposizione debitoria quando troppo elevata rispetto alle sue reali possibilità.
La prima soluzione che la legge riserva al soggetto sovraindebitato è data dalla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, conosciuta anche con il nome di "Piano del consumatore", in quanto riservata esclusivamente alle persone fisiche; con esso si sottopone ai creditori un piano di pagamenti da parte del debitore, direttamente commisurato alle possibilità dello stesso e che viene approvato con uno specifico provvedimento del giudice.
Abbiamo poi l'accordo di composizione della crisi, che si tratta sempre di un piano dettagliato di rientro della posizione debitoria ma che viene riservato a professionisti ed imprese. Lo scopo di questa procedura è quello di permettere all'impresa di continuare a svolgere la propria attività e di salvaguardare il suo patrimonio, ma il piano diventa effettivo solo se approvato dal 60% dei creditori.
La terza soluzione per ricomporre la crisi debitoria è data dalla liquidazione del patrimonio; a questa si ricorre quando non ci sono le possibilità di poter soddisfare i creditori con il reddito a disposizione per cui è necessario procedere alla liquidazione dei beni e con il ricavato soddisfare parzialmente le richieste dei creditori. Il vantaggio che si ottiene con l'utilizzo di questa procedura è che il debito residuo viene in ogni caso cancellato.
Ultimo istituto, e anche il più recente, è l'esdebitazione del debitore incapiente, ossia riservato a un soggetto che non dispone di un patrimonio e di redditi stabili; il nuovo Codice della Crisi, infatti, ha previsto questo istituto che può essere utilizzato una sola volta nella vita di una persona, senza necessità di dover versare alcun importo e a condizioni di essere considerati meritevoli della stessa.
Si può accedere alla legge in qualsiasi momento della crisi, sia quando iniziano ad esserci le prime difficoltà a pagare i debiti, sia quando i creditori hanno già avviato le procedure per aggredire il patrimonio del debitore.
La legge "Salva suicidi"
Nel pieno della crisi economica che ha investito l'Italia nei primi anni del nuovo millennio, i primi ad utilizzare questo termine furono i giornalisti della trasmissione televisiva "Le Iene" che nel 2014 fecero un servizio che parlava degli imprenditori che si suicidavano a causa delle difficoltà economiche e dell'impossibilità a fronteggiare i loro debiti.
Questa norma in realtà è una vera e propria procedura concorsuale che richiede sia l'assistenza di professionisti specializzati in questo ramo del diritto, sia un preciso percorso da effettuare con l'ausilio del Tribunale al fine di arrivare alla cancellazione totale o parziale del debito.
La procedura prende avvio con una richiesta presso il Tribunale di residenza che nel corso di un breve periodo di tempo, valuterà la sussistenza dei requisiti da parte del richiedere per l'accesso ad una delle alternative disponibili e che porterà alla nomina di un professionista incaricato del procedimento denominato Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento, più brevemente OCC. Il suo ruolo principale è quello di aiutare il debitore alla definizione del piano di ristrutturazione del debito e allo stesso tempo di tutelare le ragioni dei creditori.
Se il debitore si attiene a quanto è stato concordato nel piano, al termine della procedura potrà richiedere la esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti non pagati, finalità principale di tutta la procedura da sovraindebitamento.
Affidarsi a professionisti esperti del sovraindebitamento
Anche se i vari passi che sono stati elencati potrebbero far pensare ad una procedura relativamente semplice per ottenere la cancellazione del debito, in realtà oggi, a distanza di quasi quattro anni dall'entrata in vigore del Codice della Crisi, sono ancora molti i casi che non vanno a buon fine in quanto non curati con particolare attenzione. In altri casi, invece, il debitore ottiene un risultato sensibilmente inferiore rispetto a quello che invece avrebbe potuto realizzare con un'assistenza più puntuale.
Per tutti questi motivi, affidarsi a professionisti esperti in materia e che sappiano districarsi nei cavilli normativi è fondamentale per riuscire a portare a casa un buon risultato. Il team di Piano Debiti (https://pianodebiti.it/) oggi rappresenta in Italia una delle migliori soluzioni presenti sul mercato: formato da professionisti esperti nell'ambito della legge n.3/2012, pronti a proporre la soluzione più adatta in base a ogni circostanza, sia personale che aziendale.
Nel momento in cui un soggetto oberato da debiti chiede una consulenza, sarà preliminarmente ascoltato in modo da riuscire a comprendere quella che è la situazione complessiva e per verificare la fattibilità di un'azione che porti alla cancellazione del debito. La prima consulenza è sempre gratuita anche per fare in modo che il cliente comprenda realmente quale è il risultato che si potrà ottenere.
Ad avvalorare ulteriormente l'affidabilità di quest'azienda ci sono le diverse opinioni rilasciate da coloro che già si sono affidati a Piano Debiti per ricomporre il debito i quali mettono in luce la grande professionalità dei vari consulenti e la precisione nel redigere il piano da sovraindebitamento.