Cronaca - 04 dicembre 2020, 15:57

Vigevano: aggredite 7 agenti del reparto femminile al carcere dei Piccolini

La denuncia dell'Ussp al governo

Vigevano: aggredite 7 agenti del reparto femminile al carcere dei Piccolini

Un altro episodio si è registrato presso la Casa di Reclusione di Vigevano nel giro di due giorni ed a farne le spese sono ben sette agenti di Polizia Penitenziaria del Reparto femminile. A darne notizia è Gian Luigi Madonia, Segretario Regionale dell’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) per la Lombardia, che in merito all’accaduto spiega : “Appena due giorni fa, una detenuta della sezione femminile del “Piccolini” aveva dato fuoco al materasso della propria camera e solo grazie al tempestivo intervento di due agenti l’avevano salvata da morte certa. La stessa detenuta nel pomeriggio di oggi ha mandato ben SETTE agenti al Pronto Soccorso, con prognosi fino a 15 gg addirittura: tre di esse dovranno portare porteranno un collare sanitario per diverso tempo mentre un’altra ha una mano alla quale è stata messa una stecca rigida. Verrebbe da dire che si è trattato di uno strano modo di dire “grazie” al personale che le ha salvato la vita, durante le cure mediche a cui si stava ancora sottoponendo per quanto accaduto in precedenza. Il Dirigente USPP precisa di essersi –“ sempre rifiutato a diffondere notizie del genere, soprattutto per evitare il rischio di esporre il personale di Polizia Penitenziaria a giudizi di inadeguatezza operativa , ma ora basta la misura è colma, quanto accaduto oggi merita l’attenzione dell’opinione pubblica debba sapere che il personale subisce tali gravi aggressioni a causa della assenza di di strumenti di difesa idonei, senza alcuna dotazione strumentale dissuasiva alla violenza e e con modalità di intervento ormai superate. Tutto ciò per poi trovarsi, magari dopo aver immobilizzato un detenuto a mani nude, proprio a seguito di atti violenti, indagato per maltrattamento o implicato in pesanti procedimenti disciplinari.” Sui fatti di Vigevano di queste ore interviene anche Giuseppe Moretti, Presidente dell’USPP tra le sigle che più insistono per un cambio al vertice del Dicastero della Giustizia, ribadendo che : “da sempre l’USPP denuncia un vero e proprio decadimento del controllo dei nostri penitenziari, in cui ogni giorno uomini e donne della Polizia Penitenziaria subiscono aggressioni senza parlare delle quotidiane offese e ingiurie da parte di chi invece è sprezzante per le regole penitenziarie e per chi le fa rispettare. Il problema” aggiunge il rappresentante nazionale “è che se quello Stato, attraverso le sue Istituzioni, il Governo ed in particolar modo il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nonostante i continui richiami non sembra fare nulla per difendere la propria credibilità, appare fin troppo scontato affermare che deve necessariamente essere istituita una commissione di inchiesta parlamentare per analizzare un fenomeno che rischia di diventare irreversibile”. Per Moretti “Bisogna urgentemente dotare il personale sia di strumenti di difesa strumentali (es. Taser) che normativi, inasprendo pene e procedimenti disciplinari, appare fin troppo evidente che di quel personale non si interessano proprio. Il timore è che come la Polizia Penitenziaria è stata esclusa dal 4° decreto ristori per quanto attiene un incremento dei fondi per retribuire il carico di lavoro che è costretto a sobbarcarsi per la carenza di oltre 18000 agenti (dato non delle OO.SS. ma di uno studio del DAP), si continuerà a lasciare abbandonato chi come le colleghe di Vigevano vittime della vile aggressione, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ma anche delle poche restanti unità in servizio, che devono essere affiancate quante prima da unità in sostegno per garantire la sicurezza della struttura.” L’hastag lanciato a luglio in piazza montecitorio dall’USPP #salviamolapoliziapenitenziaria, è stato indirizzato al Governo e alle forze politiche affinchè comprendano che un sistema penitenziario che non mette in sicurezza innanzitutto il lavoro dei propri dipendenti non può che aspettarsi giornalieri eventi critici ma chiosa il Presidente USPP “se non si assumeranno i provvedimenti richiesti ci appelleremo al Presidente della Repubblica Mattarella”. 

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