Attualità - 19 gennaio 2021, 11:31

Coronavirus, il Ticino chiede più controlli e chiusure alle frontiere con l’Italia

Il flusso transfrontaliero appare solo parzialmente legato a motivi professionali: da qui la richiesta di introdurre controlli e di chiudere i valichi minori con orari

Coronavirus, il Ticino chiede più controlli e chiusure alle frontiere con l’Italia

Anche se i dati epidemiologici mostrano un miglioramento della situazione nel Canton Ticino, la presenza accertata della nuova «variante inglese» del virus preoccupa le autorità cantonali. Il Dipartimento della sanità e della socialità, come riporta LuinoNotizie, ha introdotto misure di protezione accresciute per le prossime settimanevietando le visite nelle case per anziani, negli ospedali del settore acuto, nelle strutture di riabilitazione e negli istituti per invalidi.

Nelle scorse ore, inoltre, l’Ufficio del medico cantonale del DSS, d’intesa con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, ha posto in quarantena tutti gli allievi e i docenti della scuola media di Morbio Inferiore. La misura si è resa necessaria dopo che nell’istituto sono stati constatati 13 casi di positività, almeno due dei quali riconducibili alla «variante inglese». A seguito di tali decisioni il Consiglio di Stato ha tempestivamente deciso di introdurre il divieto di attività sportive con contatto fisico e quelle svolte in spazi chiusi di bambini e giovani fino al compimento dei 16 anni in tutto il Mendrisiotto.

Nel frattempo, il Consiglio di Stato ha trasmesso una lettera al Consiglio federale, esprimendo nuovamente la propria preoccupazione sulla questione del controllo alle frontiere, tuttora irrisolta: secondo il Cantone, l’attuale assenza di controlli sistematici rischia infatti di ridurre l’effetto delle misure restrittive e gli sforzi profusi nella campagna di vaccinazione.

Poiché il recente decreto del Governo italiano limita gli spostamenti tra le regioni italiane, ma non verso gli stati confinanti, il Governo ticinese ha quindi rinnovato la richiesta alla Confederazione – già formulata il 4 novembre e il 21 dicembre scorsi – di introdurre misure di controllo alla frontiera. È stata inoltre richiesta la chiusura dei valichi minori, prevedendo fasce mattutine e serali di eccezione, in particolare nei valichi più utilizzati dal personale sanitario.

Secondo il Consiglio di Stato sarebbe inoltre auspicabile sottoporre sistematicamente a test rapidi i viaggiatori che rientrano in Svizzera da viaggi all’estero, in particolare da aree a rischio, anche europee.

da Luinonotizie.it

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