Attualità - 10 marzo 2021, 10:41

Torre d’Isola, il Comune: ‘Attenti al lupo’, alle porte dell’Abbiatense e del Parco Ticino

Torre d’Isola, il Comune: ‘Attenti al lupo’, alle porte dell’Abbiatense e del Parco Ticino

Torna il lupo. Richiamo, paura ancestrale. Non solo un animale, ma un simbolo, un’icona. Il lupo torna, e lo fa in un piccolo paese della cintura pavese al confine con l’Abbiatense: Torre d’Isola, Comune a ridosso del Parco Ticino.

In Italia, il declino del lupo è proseguito fino agli anni 70, quando la specie era definitivamente scomparsa dall’arco alpino e permaneva soltanto nelle zone appenniniche dell’Italia centro-meridionale. Negli ultimi 40 anni, la specie ha avuto un naturale recupero, andando ad occupare tutto l’arco Appenninico e raggiungendo prima le Alpi occidentali e, più recentemente, quelle centro-orientali.

Quanti ce ne sono? Dati recenti, riferibili al campionamento 2017-18 e presentati in forma preliminare al convegno finale del progetto Life Wolfalps (marzo 2018), riportano per le Alpi la presenza di 47 branchi, 6 coppie e 1 individuo solitario e un numero minimo di 293 individui.

Il lupo è stato dunque avvistato nei dintorni di Torre d’Isola, che ha diffuso la seguente comunicazione.

Cari concittadini e concittadine,

nel corso del 2020 sono stati raccolti dal Comune di Torre d’Isola una serie di parziali avvistamenti ed indizi sulla potenziale presenza di almeno un lupo nel nostro territorio boschivo. Nelle scorse settimane è stato però possibile accertarne la presenza grazie ad un avvistamento diretto in zona Parco del Ticino (tra Torre d’Isola capoluogo e Loc. Campone). Il Parco del Ticino è stato aggiornato di ogni singolo ritrovamento e documento video e fotografico, in quanto l’ente Parco sta partecipando ad un nuovo progetto di monitoraggio.

Il ritorno del lupo nella Valle del Ticino è sintomo di un ambiente sano dal punto di vista naturalistico, con abbondante disponibilità di cibo come nutrie e cinghiali. La presenza di un predatore aiuterà sicuramnete il controllo demografico delle specie più invasive ma, pur non essendo un pericolo diretto per l’uomo, significa avere in ogni caso un predatore nei nostri boschi.

Si torna quindi agli appelli già lanciati in precedenza, ovvero di tenere i cani al guinzaglio quando ci si addentra nel Parco, in particolare se l’animale domestico non è in vista del proprietario. Gli animali domestici potrebbero non identificare nel predatore un pericolo, quello che non è un incontro rischioso per l’uomo potrebbe esserlo per il nostro cane.

Si raccomanda di non lasciare avanzi di cibo accessibili fuori dalle abitazioni, di chiudere quindi i contenitori dell’umido con la chiusura anti randagismo e di non cercare di attirare il lupo per fotografarlo, come per qualsiasi altro animale selvatico. L’animale non ha normalmente motivo di entrare nelle zone abitate, ma forti odori potrebbero attirarlo.

In caso di incontro, l’invito è di osservare l’animale a distanza e di non avvicinarsi. Qualora non ci si senta tranquilli alziamo la voce, facciamo confusione, sbattiamo oggetti o piedi in terra: l’animale si spaventerà e se ne andrà.

Articolo tratto dal sito partner www.ticinonotizie.it

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