Sono due vecchie inchieste, rispettivamente del 2017 e del 2019 quelle in cui Luigi Nerini, gestore della funivia del Mottarone, risulta coinvolto con l'ipotesi di reato di lesioni colpose, e relative all'impianto di Alpyland, una pista su rotaia lunga 1.200 metri, situata in vetta al Mottarone, la cui gestione fa capo ad una società di Verbania riconducibile allo stesso Nerini.
Simile alle montagne russe, il percorso di Alpyland si sviluppa con curve, dossi, cambi di pendenza e un dislivello di 100 metri. Gli slittini biposto sono dotati di un sistema di frenata manuale con cui il passeggero può regolare la velocità a suo piacimento e di un sistema di frenata selettiva che rallenta tutti i bob al termine della discesa. Le due inchieste riguardano il ferimento di un dipendente e di un passeggero. Non c'è ovviamente nessun collegamento con il tragico incidente del 23 maggio alla funivia, se non il fatto che gli episodi sono citati nella richiesta di convalida del fermo da parte del Pm, richiesta poi non accolta dal Gip.