La pillola anti-Covid di Pfizer Paxlovid* (nirmatrelvir/ritonavir) “è il primo antivirale orale per uso domiciliare nel nostro portafoglio” di terapie contro Sars-CoV-2 “e ha il potenziale per fare davvero la differenza per le persone ad alto rischio di progressione verso forme gravi di Covid-19.
Abbiamo anche osservato evidenze promettenti sull’efficacia di Paxlovid contro Omicron e altre varianti” del coronavirus pandemico. Lo dichiara dopo il via libera al farmaco da parte dell’agenzia europea Ema la commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides. “Con l’autorizzazione di Paxlovid”, sottolinea, salgono a “6” i “farmaci anti-Covid autorizzati nell’ambito della strategia terapeutica dell’Ue, che copre vari stadi della malattia. E altri – preannuncia – arriveranno nelle prossime settimane”.
“Stiamo facendo buoni progressi sul fronte della nostra seconda linea di difesa” contro Sars-CoV-2, evidenzia Kyriakides: oltre ai vaccini, primo ‘scudo’, sono disponibili anche “terapie promettenti che possono dare un contributo reale alla mitigazione dell’impatto di Covid-19”.Così come per i vaccini, precisa la commissaria, “anche per le terapie si procede con una comune individuazione dei candidati, una negoziazione comune e un appalto comunitario aperto a tutti i nostri Stati membri. Sono già in corso due appalti congiunti per un valore di quasi 1 miliardo di euro – ricorda Kyriakides – e ne sono stati avviati altri, anche per gli antivirali orali, sui quali sono attualmente in corso trattative con le aziende. Questo approccio offre agli Stati membri un accesso equo e simultaneo a tutti i vaccini e ai farmaci, e riflette lo spirito di solidarietà che è al centro di un’Unione sanitaria europea forte”.