Attualità - 02 marzo 2022, 19:12

STORIE. Buona vita a te, piccola Nikole, e alla tua mamma coraggiosa: è riuscita a farti nascere lontano dalle bombe in Ucraina

La magnifica bimba è la prima rifugiata venuta alla luce nel nostro Paese, all'ospedale di Rho. Fontana: «Ho mandato i fiori a nome di tutti i lombardi»

STORIE. Buona vita a te, piccola Nikole, e alla tua mamma coraggiosa: è riuscita a farti nascere lontano dalle bombe in Ucraina

La mamma, nonostante il momento del parto fosse vicino, era fuggita via dalle bombe in Ucraina per farla nascere al sicuro. C'è riuscita, con la determinazione delle madri che non conoscono ostacoli o paura.

Così la piccola Nikole è la prima bimba rifugiata ucraina venuta alla luce nel nostro Paese, all'ospedale di Rho. Ha commosso tutti e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha compiuto un gesto speciale: «Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi».

Nikole è un raggio di sole mentre il buio cerca di avanzare in Ucraina. La storia è raccontata dallo stesso Fontana: «La giovane donna vive con il compagno e la figlia di 8 anni, a Ternopil. Fino a qualche settimana fa una vita come tante. Poi il 24 febbraio inizia la guerra, il compagno viene richiamato alle armi e decide subito di far partire moglie e figlia verso il confine della vicina Polonia, per poi cercare di raggiungere la nonna in Italia».

Un'impresa difficile con la guerra, tanto più nelle condizioni della mamma. Ma lei non demorde: «Ci vogliono tre giorni per superare il confine con la Polonia, in un viaggio che normalmente richiederebbe poche ore. Superato il confine riesce ad arrivare in Italia e a congiungersi con la madre. Il 28 febbraio la donna viene ricoverata in travaglio presso l’ospedale di Rho e poco dopo la mezzanotte nasce una bellissima bambina di 3000 grammi, il papà le ha viste in videochiamata». 

È una gioia immensa, allo stesso tempo è così doloroso non poterla abbracciare. Fontana esprime un auspicio che tutti condividono: «Spero che tutta la famiglia si possa presto riunire, a casa, in pace. Nel frattempo, qui loro sono al sicuro».

Anche la vicepresidente Letizia Moratti ne ha parlato rimarcando: «Un lieto evento, un germoglio di pace, tra le rovine di una guerra sanguinosa».

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