Natale e Capodanno sono tra i momenti dell’anno che offrono maggiori occasioni di socialità, tra cene aziendali e festeggiamenti in famiglia e con gli amici, e danno anche la possibilità di rivedere persone che non si incontrano da tempo.
Molte persone, sia donne che uomini, si preparano con cura per questi appuntamenti, volendo dare il meglio di sé anche dal punto di vista fisico. Ma oltre a una particolare cura nell’abbigliamento scelto, nell’hair styling e nel make up, che altro si può fare per arrivare alle feste di fine anno al massimo dello splendore?
Un valido aiuto può arrivare dalla medicina estetica, che offre dei trattamenti per nulla invasivi e rapidi da effettuare, che possono rendere il viso più proporzionato e “luminoso” in vista delle feste.
“Oltre alla qualità della pelle, sono le proporzioni a far sì che un viso venga considerato attraente da chi lo guarda. Quindi i trattamenti estetici sono indicati non solo per chi è un po’ più avanti negli anni e desidera ringiovanire il proprio volto, ma anche in giovane età si può apportare qualche piccola modifica per renderlo più bello”, spiega il Dottor Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Estetica che opera tra Londra, Milano e Parma. “Queste piccole migliorie si possono ottenere con dei trattamenti estetici poco invasivi, come il Filler e il Botox, che a differenza della chirurgia non necessitano di alcun ver pre e post operatorio, ma al massimo di qualche accortezza nelle ore che seguono l’applicazione”.
Ma quali sono le principali differenze tra Filler e Botox, e come scegliere il trattamento più indicato per il proprio viso?
“I Filler sono una grande famiglia di sostanze la cui peculiarità è dare volume nella parte in cui vengono iniettati. Il Botox ha invece una azione completamente diversa: inibisce la contrazione muscolare, così da da non far “increspare” la pelle che ricopre i muscoli”, spiega il Dottor Zaccheddu. “Sono dunque estremamente differenti fra loro, e non solo per l’effetto finale. Ma hanno anche diversi punti comuni”.
Entrambi, infatti, sono trattamenti estetici ambulatoriali la cui applicazione richiede circa 15 minuti; non necessitano di anestesia e non hanno limitazioni importanti nel post trattamento. Hanno una durata limitata, vanno dunque ripetuti nel tempo, e sono modulabili: in base alle esigenze del cliente, si possono ottenere cambiamenti appena percettibili oppure risultati più “strutturati” e visibili. Infine, entrambi hanno un costo decisamente inferiore rispetto alla chirurgia, anche se non possono ovviamente ottenere gli stessi risultati.
Entrando più nelle diverse specificità dei due trattamenti, il Botox (tossina botulinica o botulino), è una proteina neurotossica prodotta da un batterio, che ha la sorprendente capacità di immobilizzare, ovviamente con un effetto momentaneo, il muscolo in cui è iniettato. Questo evita alla pelle che ricopre le fasce muscolari di piegarsi ad ogni movimento prevenendo il formarsi delle rughe dinamiche, le cosiddette “rughe d’espressione”. Ha una durata di circa 4-5 mesi e viene utilizzato soprattutto per la parte alta del viso, con l’obiettivo di correggere le rughe della regione frontale, quelle tra le sopracciglia, quelle attorno agli occhi (le tanto odiate “zampe di gallina”) e le rughe sui lati delle pareti nasali. L’effetto si vede completamente dopo 3/6 giorni.
“Per quanto riguarda i Filler, si tratta di sostanze che possono essere iniettate per dare volume alle varie parti del viso. Oggi si usano soltanto quelli completamente riassorbibili, mentre sono ormai desueti i “permanenti”, in auge circa 20-30 anni fa; la ragione è da ricercarsi nel loro alto tasso di complicanze nel tempo”, precisa il Dottor Zaccheddu. “Il Filler più usato, il più versatile e anche la mia scelta principale è l’Acido Ialuronico. A seconda della marca e della composizione può avere un semplice effetto rivitalizzante, volumizzante, sino a ridare forma a una delle varie prominenze del viso. La durata spazia dai 4 ai 12 mesi ed è sempre completamente riassorbibile”.
Le sue zone di maggior utilizzo sono le labbra e le rughe di contorno ad esse: nasolabiali, il cosiddetto “codice a barre” (le piccole rughette intorno alla bocca) e quelle denominate “marionetta” (quelle che dagli angoli della bocca scendono al mento). Inoltre, come detto poc’anzi, può essere usato anche per migliorare i punti di prominenza ossea del viso come il mento, gli zigomi e la mandibola, utilizzando una densità alta che permette di dare struttura e sottolineare lineamenti un po’ piatti e sfuggenti. Sempre con una densità elevata, il filler può essere usato per modificare e migliorare il contorno del naso (rinofiller).
* * *
Renato Zaccheddu
Laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, subito dopo la Laurea Renato Zaccheddu ha deciso di volersi specializzare all’estero, trasferendosi prima in Inghilterra e poi in Sud Africa, dove ha iniziato ad apprendere i primi rudimenti di Chirurgia Plastica.
La vera svolta nella sua carriera è arrivata con l’ammissione alla prestigiosa Scuola del Professor Ivo Pitanguy, a Rio de Janerio, per oltre 50 anni indiscusso Maestro della Chirurgia Plastica ed Estetica a livello mondiale. Arrivato in Brasile nel 2000, Renato Zaccheddu ottiene nel dicembre 2003 la Specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica.
Tornato in Europa, ha iniziato la sua carriera come Chirurgo Estetico in Inghilterra, nel gennaio 2004. Da una decina d’anni svolge la propria attività privata anche a Milano e, più di recente, ha iniziato a ricevere anche a Parma.
https://www.drzchirurgiaestetica.it/