La figlia non li aveva più visti da martedì sera, un fatto del tutto inconsueto. E quando ha cercato di entrare nel loro appartamento, di cui aveva le chiavi, non ci è riuscita perché nella serratura era inserita la chiave dall’interno. Per questo sono stati allertati i vigili del fuoco che sono arrivati a Lumellogno, frazione di 1300 abitanti a sud ovest di Novara, nel tardo pomeriggio di ieri.
Sono stati scoperti così ieri i corpi senza vita di Pietro Rovelli e di sua moglie Rossella Maggi.
Aperto l’appartamento, al terzo piano di una palazzina in via Bonfantini, una strada compresa in una zona di edilizia popolare di edificazione recente, la macabra scena. Privi di vita, con evidenti ferite da arma da fuoco, c’erano il marito, 66 anni, pensionato, ex dipendente dell’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara”, e la moglie, 65 anni. Morto anche il loro cane, una barboncina bianca.
A fare fuoco – secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine – sarebbe stato l’uomo che, armato di una carabina regolarmente detenuta avrebbe ucciso la moglie, poi il cane, e poi si sarebbe suicidato.
Una ricostruzione che collimerebbe con la testimonianza di alcuni vicini che avrebbero sentito la mattina presto, intorno alle 6, tre colpi risuonare nella casa.
Saranno comunque i rilievi della Squadra della Scientifica della Questura a stabilire l’esatta dinamica dei fatti. Del tutto ignote per il momento le ragioni del drammatico gesto. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Novara.