Stavano cercando una ragazzina scomparsa e alla fine l’hanno ritrovata, finendo in mezzo a una vicenda dai contorni intricati. I protagonisti di 36 ore che non dimenticheranno facilmente sono gli agenti della polizia locale di Vigevano.
I dettagli di quanto accaduto sono stati raccontati nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina (mercoledì 3 maggio) presso il comando di via San Giacomo.
Tutto ha avuto inizio nel pomeriggio di domenica scorsa (30 aprile), quando una pattuglia è stata avvicinata dai famigliari di una 15enne di origine marocchina residente in provincia di Novara: la giovane era scomparsa e le sue ultime tracce portavano nella città ducale.
L’ufficiale Yuri Cavagnari ha tenuto contatti con i familiari, mentre l’agente Andrea Righini ha cominciato a cercare la 15enne. Ricerche che non hanno dato esito alcuno, finché, all’ora di cena è arrivata una segnalazione, la ragazza era stata vista in zona stazione.
Per l’ufficiale il turno di lavoro sarebbe già finito, ma in borghese, si è precipitato in stazione. La ragazza però non c’è. Allerta i colleghi di Milano, che avviano ricerche in zona stazione centrale, senza esito. Passa la notte e della 15enne non si hanno notizie.
L’indomani gli agenti Domenico Cassese e Salvatore Failla hanno fermato un uomo, poi identificato in un 24enne marocchino, intento a bere alcolici davanti a un supermercato di corso Milano. Un fatto che all'apparenza sembrerebbe scollegato. Il 24enne aveva rubato le bottiglie nel punto vendita.
Il giovane evita la denuncia pagando il dovuto, ma viene portato al comando di via San Giacomo.
Nel frattempo, l’agente Andrea Righini trova la ragazza: era in stazione, addosso gli stessi vestiti del giorno della scomparsa. Anche la 15enne viene portata al comando, e qui arriva il primo colpo di scena: riconosce il marocchino 24enne e sostiene di aver passato la notte ospitata a casa sua.
Scattano gli accertamenti. Nell’abitazione vengono trovate altre due persone, una delle quali denunciata perché clandestina. Nell’ospitare la ragazza, però, non è stato commesso nessun reato.
La 15enne viene riaffidata alla famiglia. Rimane da identificare l’uomo che l’ha ospitata e poi è andato a rubare alcolici al supermercato. Fornisce dei documenti, da cui si scopre che è sottoposto a ordine di carcerazione per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. Immediato il trasferimento in questura, a Pavia.
Controllate le impronte digitali arriva il secondo colpo di scena: non è la persona descritta dai documenti, bensì il fratello gemello.
Di conseguenza, il 24enne non aveva commesso la rapina e non andava arrestato. Risulta però destinatario di provvedimento di espulsione. A quel punto, dopo un passaggio dal Giudice di Pace, viene portato al centro per il rimpatrio di Milano.
Si è concluso così un 1° Maggio davvero inusuale per gli agenti del comando di via San Giacomo.