Quel giorno il giovane era entrato nel comando della Polizia locale di Abbiategrasso e, dopo una discussione, si era scagliato contro gli agenti che erano riusciti a fermarlo solo grazie allo spray al peperoncino in dotazione. Era stato arrestato e portato al Commissariato di Vigevano dalla stessa Polizia locale di Abbiategrasso, per le operazioni di fotosegnalamento. Ed è stato proprio durante il rilevamento delle impronte che era emerso che su di lui pendeva l’ordine di esecuzione della carcerazione emesso dal Tribunale di Lodi per reati connessi agli stupefacenti. Il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini, insieme all’avvocato Guya Portaluppi, ha presentato istanza volta ad ottenere la nullità del provvedimento di carcerazione emesso nel 2021. Il Giudice presso il tribunale di Lodi, Eliana Capursi, ha dato ragione al difensore disponendo l’immediata liberazione del 27enne. Ma per quale motivo il decreto di irreperibilità è stato considerato nullo? Il giovane egiziano nel 2019 venne espulso dall’Italia.
E, secondo il Giudice “non si sarebbe potuta dichiarare la sua irreperibilità, essendone stata accertata l’assenza dal territorio nazionale. Al contrario si sarebbero dovute acquisire informazioni, ad esempio, presso l’Ambasciata Egiziana ed ottenere un indirizzo cui inviare la raccomandata”. In buona sostanza, il Giudice ha stabilito che le ricerche svolte non erano complete e che il 27enne non è stato ricercato in tutti i luoghi contemplati dal codice di procedura penale. E così, dopo nemmeno un mese di carcere presso la casa circondariale di Vigevano, il giovane egiziano torna in libertà.