Avrebbe perseguitato, per oltre un anno, una 47enne di Biella, facendola oggetto di post calunniosi. Alla fine la vittima, esasperata, si è rivolta alla Polizia raccontando di essere oggetto di feroci calunnie, diffuse tramite i social da account falsi. Nel mirino figli, genitori e conoscenti della donna, una 47enne residente nel biellese, alla quale qualcuno cercava tenacemente di rovinare la reputazione.
A far luce sulla vicenda la sezione operativa sicurezza cibernetica della Polizia di Biella che, nei giorni scorsi, ha deferito all'Autorità Giudiziaria una 48enne, residente in provincia di Vercelli, con l'accusa di atti persecutori.
L’attività d’indagine è sfociata in una di perquisizione informatica: nello smartphone della vercellese sono stati rintracciati i profili falsi utilizzati e subito dopo cancellati. L’attività ha consentito inoltre di avere contezza in merito all’effettivo invio di numerosi messaggi ai familiari e conoscenti, individuandone per alcuni il contenuto. Spinta verosimilmente da motivi di gelosia, la 48enne aveva molestato la vittima, ingenerandole timore per la propria incolumità e costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita.
La vicenda in esame testimonia il crescente utilizzo dei social network come strumento per screditare o diffamare “rivali” in campo sentimentale. Tali condotte, i cui risvolti spesso sottovalutati dai rispettivi autori, generano – oltre alle importanti ricadute sotto il profilo giudiziario e risarcitorio – stati di ansia e turbamento nei confronti della vittima con conseguenze, a volte, anche drastiche. La sezione operativa per la sicurezza cibernetica invita, dunque, tutti a denunciare episodi di tal genere limitando quanto prima l’aggravarsi delle situazioni.