La richiesta della difesa di Alessia Pifferi “è pretestuosa e non so a cosa possa servire il differimento.
Se la finalità è quella di introdurre nel processo nuovo argomenti, elementi e documenti per sviscerare, analizzare e sezionare la mente dell’imputata vi prego, è stato fatto tutto quello che bisognava fare.
Se la finalità è insistere sulla validità di quella nota relazione, preannuncio che dimostrerò nero su bianco la prova che l’imputata ha reso nei colloqui dichiarazioni precostituite che sono state ‘imbeccate’ da altre persone. Come il presunto abuso sessuale che è assolutamente falso ed è frutto di un suggerimento ben preciso dato all’imputata”.
Lo ha affermato in aula il pm Francesco De Tommasi chiedendo che il controesame del perito che ha trovato capace di intendere e di volere la donna imputata per l’omicidio pluriaggravato della figlia, sia concluso oggi e non rinviato ad altra data.
Come noto, l’ipotesi del rappresentante della pubblica accusa è quella che almeno due psicologhe del servizio a San Vittore, indagate per falso e favoreggiamento, avrebbero condizionato e manipolato Pifferi per alleggerire la sua posizione processuale.