É gara a 10 per aggiudicarsi il negozio, che oggi é ad insegna Swarovski, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Sono infatti ben dieci i marchi del lusso che hanno presentato un’offerta per lo spazio messo a bando dal Comune lo scorso gennaio: Montblanc, Damiani, Swatch, Tiffany, Samsonite, Jil Sander, Prada, Valentino, Tory Burch e la stessa Swarovski.
Le buste sono state aperte dalla commissione di gara, in seduta pubblica, e nei prossimi giorni verranno esaminate le offerte tecniche e assegnati i punteggi sulla base del pregio dei progetti presentati. Le proposte che raggiungono il punteggio minimo di 70/100 saranno ammesse alla fase dell’asta all’incanto, che verrà successivamente convocata. Si potrà competere con rilanci non inferiori a 50mila euro, entro 3 minuti dal precedente rilancio. Il negozio sarà aggiudicato a chi offrirà il maggior rialzo. Le precedenti aste all’incanto non hanno mai avuto tanti partecipanti.
Il negozio, ampio 174 metri quadri, ha due vetrine che affacciano sul braccio laterale della Galleria in prossimità dell’Ottagono. Il contratto di concessione di Swarovski è scaduto lo scorso gennaio e il Demanio ha messo a bando la boutique per un canone annuale a base d’asta di 506mila euro.
Il meccanismo dell’asta all’incanto è stato introdotto dal Comune nel 2019 per il rinnovo delle concessioni degli spazi più prestigiosi della Galleria, ovvero i negozi affacciati sull’Ottagono e le prime tre vetrine adiacenti dei quattro bracci della Galleria. Finora sono cinque i negozi aggiudicati tramite asta all’incanto: quelli di Armani, Fendi, Dior, Santoni e Loro Piana, tutti con canoni di concessione moltiplicati rispetto alla base d’asta