Attualità - 11 luglio 2024, 19:51

Sanità: al San Gerardo di Monza uno dei primi casi al mondo di asportazione di un neurinoma con il robot

L'asportazione robot-assistita di un tumore del sistema nervoso periferico a livello intrapelvico eseguita dalla Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori è uno dei primi casi descritti a livello internazionale

Sanità: al San Gerardo di Monza uno dei primi casi al mondo di asportazione di un neurinoma con il robot

Un team multidisciplinare composto da ginecologi, neurochirurghi e neurologi ha infatti eseguito l’asportazione di un tumore di un nervo periferico deputato all’innervazione della gamba e localizzato a livello pelvico con l’ausilio del robot, lo strumento introdotto a febbraio al San Gerardo che consente al chirurgo di intervenire in casi di alta complessità con maggiore precisione e modulazione della radicalità.

La paziente di 65 anni, è stata sottoposta a chirurgia laparoscopica mini-invasiva robot assistita, sotto continuo monitoraggio neurofisiopatologico condotto dai neurologi. Attraverso il monitoraggio è stato possibile mappare le funzioni del nervo invaso da tumore, permettendo all’equipe chirurgica mista la scelta di una asportazione radicale e sicura. La paziente è stata dimessa in prima giornata post-operatoria in pieno benessere.

L’equipe multidisciplinare è stata gestita dal prof. Fabio Landoni, direttore della Clinica di Ginecologia, insieme al dott. Gaetano Trezzi, anch’egli ginecologo, dal prof. Carlo Giussani direttore della Clinica Neurochirurgica, dal neurofisiopatologo dott. Lorenzo Stanzani della Clinica Neurologica, diretta dal prof. Carlo Ferrarese, e coadiuvati da tutto lo staff di sala operatoria.

“La recente acquisizione del robot al San Gerardo – affermano all’unisono i medici coinvolti nell’intervento – sta aprendo nuovi scenari chirurgici presso l’IRCCS San Gerardo all’insegna dell’innovazione, della ricerca e della multidisciplinarietà, grazie al confronto tra le diverse discipline chirurgiche in modo particolare per il trattamento di patologie di confine”. Infatti, i neurinomi periferici sono neoplasie di competenza neurochirurgica ma la sede intra addominale e retroperitoneale fanno sì che l’equipe debba essere multidisciplinare coinvolgendo come in questa paziente i ginecologi e i neurochirurghi.

La disponibilità del robot ha reso possibile la collaborazione delle tre equipe per ottimizzare il risultato oncologico, minimizzare l’invasività e il rischio di complicanze a carico dell’innervazione degli arti inferiori.

 

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