Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato dalle associazioni animaliste che chiedevano il risarcimento per l’abbattimento di nove maiali, in seguito all’emergenza Psa (Peste suina africana), avvenuto l’anno scorso al rifugio “Cuori Liberi” della frazione Sairano di Zinasco. Non sono state ritenute ammissibili le ragioni degli animalisti, che avevano cercato di impedire l’ingresso delle forze dell’ordine.
“La sentenza del Tar sul caso dei maiali uccisi al rifugio ‘Cuori Liberi’ lascia sgomenti e preoccupati – sottolineano in una nota egli animalisti -. Nel dichiarare improcedibile il ricorso delle associazioni, le motivazioni portate dal Tribunale amministrativo rimandano ai regolamenti europei ed alla necessità di preservare la salute pubblica e gli allevamenti della zona”.
“Nella sentenza – prosegue il comunicato -, il Tar fa riferimento al fatto che gli animali del rifugio ‘Cuori Liberi’ non avessero possibilità di cura: tuttavia, gli animali erano accuditi ogni momento dai proprietari, diversamente da quanto accade normalmente nei capannoni degli allevamenti; si ricorda piuttosto l’intervento non tempestivo dell’Ats di Pavia che, quando chiamata per eseguire l’eutanasia su alcuni soggetti in sofferenza (come si fa anche per i cani e gatti di casa quando non ci sono alternative e la qualità della vita non è più dignitosa) non si sono recati immediatamente al rifugio arrivando il giorno dopo quando ormai i soggetti in questione erano morti”.
“Non è accettabile che essere un maiale, ed ammalarsi, implichi senza alcun margine di valutazione una condanna a morte – si conclude nella nota -. Per questo le associazioni Lav e Lndc con la Rete dei santuari di animali liberi e il rifugio progetto ‘Cuori Liberi’ annunciano ricorso al Consiglio di Stato per avere giustizia”.