ROMA (ITALPRESS) - La riapertura delle indagini sulla morte di Chiara Poggi tiene banco sui media italiani, che negli ultimi 30 giorni hanno citato il delitto di Garlasco 7.957 volte. E' quanto emerge dal monitoraggio svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 40 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha raccolto le citazioni relative al caso di omicidio, avvenuto nel 2007, nel periodo compreso fra martedì 13 maggio e giovedì 12 giugno.Analizzando i soli dati relativi alle principali emittenti televisive e radiofoniche, dall'indagine di Mediamonitor.it risulta che la voce "delitto di Garlasco" sia stata pronunciata 3.181 volte, (circa una ogni 13 minuti): una manciata in più rispetto a Chiara Poggi, menzionata 3.121 volte.Andrea Sempio, indagato per omicidio nella nuova inchiesta della Procura di Pavia, ottiene più citazioni (2.943) di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione (2.518); nettamente inferiore, in termini di menzioni, la presenza su radio e tv del fratello della vittima, Marco Poggi (921), mentre uno degli elementi chiave dell'indagine, la cosiddetta "impronta 33" attribuita a Sempio che sembrerebbe essere andata distrutta, ottiene 503 citazioni.La riapertura delle indagini ha acceso nuovamente i riflettori sulle cugine di Chiara Poggi, le sorelle Paola e Stefania Cappa: pur non essendo mai state indagate, si è tornato a parlare di loro soprattutto perchè la Procura di Pavia ha disposto l'acquisizione del loro dna per l'incidente probatorio. L'analisi di Mediamonitor.it attribuisce alla voce "gemelle Cappa" 780 menzioni; la più citata fra le due è Stefania (464 a fronte delle 248 di Paola).Alla ribalta anche i legali: ad avere la maggiore visibilità fra loro è Angela Taccia (443), avvocata e amica di Sempio "bacchettata" dall'Ordine per le sue esternazioni sui social, seguita dal collega Massimo Lovati (396), noto per le sue dichiarazioni fuori dal coro e per la sua teoria, suggeritagli da un sogno, dell'omicidio di Chiara Poggi avvenuto per mano di un sicario, e da Antonio de Rensis (262), difensore di Alberto Stasi.- foto Ipa Agency -(ITALPRESS).