Durante un servizio coordinato svolto, i militari dell’Arma hanno notato un soggetto di origine albanese alla guida di un veicolo che effettuava movimenti anomali, guardandosi costantemente attorno con atteggiamento attento e vigile. Da qui, l’immediata segnalazione ai Carabinieri in abiti simulati del Nucleo Operativo della Compagnia Genova Centro, che hanno iniziato un prolungato servizio di osservazione e pedinamento dell’uomo, arrivando ad individuare il luogo di domicilio in Vigevano.
Dopo ore di appostamento e di attesa il soggetto albanese 30enne senza precedenti di polizia, dopo essere stato fermato e perquisito mentre usciva da un condominio, è stato trovato in possesso di un involucro termosaldato contenente circa 58 grammi di cocaina. In sinergia con il personale della Compagnia Carabinieri di Vigevano, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Genova Centro hanno fatto accesso nell’abitazione dove, al termine di una prolungata perquisizione, hanno rinvenuto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente sparso in varie parti della casa, nascosto tra i cuscini del divano ed anche sotto al tavolo della cucina: in totale, sono stati sequestrati quasi 5 chili di cocaina, di cui tre panetti ancora integri, e la restante parte già suddivisa in buste termo-sigillate del peso variabile, pronta ad essere immessa sul mercato all’ingrosso.
Sempre nel locale cucina i Carabinieri hanno trovato ulteriori 22 chili di hashish suddivisi in 122 panetti, questa volta conservati in un frigorifero proprio per mantenere alta la qualità della droga. Oltre a ciò, 7.000 euro in contanti ritenuti il provento di precedenti vendite, nonché materiale vario per il confezionamento, tra cui una macchina termo-sigillante, buste in plastica e bilance di precisione.
Con lo stesso coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, il 29enne, arrestato per detenzione illecita di sostanza stupefacente, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Pavia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari. Si tratta di una misura precautelare, a carattere provvisorio: la responsabilità del reato verrà accertata esclusivamente durante il processo e, fino a una sentenza di condanna irrevocabile, l’indagato si presume innocente.