Un giovane di 21 anni, detenuto nel carcere “Torre del Gallo” di Pavia, si è tolto la vita nella tarda serata di venerdì, poco prima della mezzanotte. L’allarme è scattato immediatamente e il ragazzo è stato soccorso dal personale penitenziario e sanitario, ma ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato vano: per lui non c’è stato nulla da fare.
Secondo quanto trapela da fonti informate, il giovane soffriva di gravi problemi psichiatrici e viveva una condizione di forte fragilità. Nello stesso istituto si trova recluso anche il fratello. Si tratta di un nuovo drammatico episodio che riporta l’attenzione sulla situazione del carcere pavese: solo due mesi fa, il 27 luglio, un detenuto di 36 anni si era tolto la vita impiccandosi nella sua cella.
Il penitenziario di Pavia era già finito al centro delle cronache nei giorni scorsi per un’altra vicenda che aveva sollevato non poche polemiche: la distribuzione di 720 profilattici ai detenuti, iniziativa promossa dalla direzione e duramente criticata dai sindacati di polizia penitenziaria. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, chiamato in causa, aveva preso le distanze dal provvedimento, sottolineando che non si trattava di una linea condivisa a livello nazionale.
Un contesto difficile, dunque, che mette ancora una volta in evidenza le criticità delle carceri italiane, tra sovraffollamento, carenze di personale e, soprattutto, la gestione di situazioni di forte disagio psicologico che troppo spesso sfociano in tragedia.