Ultim'ora - 09 ottobre 2025, 07:18

Trump annuncia l'accordo per Gaza. Israele: "Cessate il fuoco solo dopo l'ok del governo"

Trump annuncia l'accordo per Gaza. Israele: "Cessate il fuoco solo dopo l'ok del governo"

(Adnkronos) - Prima l'annuncio di Donald Trump, poi la conferma alla stampa dei mediatori nei negoziati. Israele e Hamas hanno raggiunto nella notte l'accordo per l'attuazione della prima fase del piano di pace per Gaza.  

Il cessate il fuoco nella Striscia inizierà questa sera dopo che il governo israeliano avrà ratificato formalmente l'accordo, hanno chiarito al Times of Israel dall'ufficio del premier israeliano. Il voto del governo è atteso per le 17 ora italiana. 

"Contrariamente alle informazioni diffuse dai media arabi - precisa la nota dell'ufficio del premier - il calcolo delle 72 ore non comincerà che dopo l'approvazione dell'accordo da parte del governo. Questa approvazione è attesa in serata". 

Annunciando l'accordo di pace in Medio Oriente su Truth, Trump ha spiegato che "questo significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e duratura. Tutte le parti saranno trattate equamente".  

"Questo - ha continuato - è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti". 

Secondo quanto riportano fonti della Casa Bianca alla Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas potrebbe iniziare lunedì, anche se è possibile che i tempi possano essere anticipati. Un funzionario ha delineato la tempistica prevista, a partire dalla presentazione dell'accordo al governo israeliano: "Una volta votato sì, Israele dovrà ritirarsi sulla linea, il che dovrebbe richiedere meno di 24 ore", ha detto il funzionario. "Poi inizierà il periodo di 72 ore e Hamas cercherà di ritirarsi prima, se possibile". 

Israele rilascerà circa 2.000 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi vivi, ha dichiaratopoi all'Afp un alto funzionario di Hamas, aggiungendo che fra i detenuti vi sarebbero 250 ergastolani e altre 1.700 persone arrestate dall'inizio della guerra. Lo scambio dovrebbe avvenire entro 72 ore dall'attuazione dell'accordo, che è stato "concordato anche con le fazioni palestinesi". Una fonte palestinese ha dichiarato al canale saudita Al-Sharq che il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri detenuti da Israele inizierà "entro 72 ore dall'entrata in vigore dell'accordo". L'emittente cita fonti ben informate, secondo cui questo avverrà la prossima settimana. 

Un altro canale saudita, Al-Hadath, riferisce che il conto alla rovescia di 72 ore per il rilascio degli ostaggi inizierà dopo che le truppe israeliane si saranno ritirate secondo le linee concordate a Gaza, il che avverrà una volta che l'accordo sarà ratificato da Israele. L'accordo prevede "ritiri programmati" delle truppe israeliane, ha dichiarato la fonte dell'Afp, e include "garanzie da parte del presidente Trump e dei mediatori". 

La fonte palestinese citata da al-Sharq afferma che, in base all'accordo, le forze israeliane si ritireranno dal valico di Rafah e dalle sue vicinanze e che l'accordo prevede anche il trasferimento di pazienti e feriti palestinesi in Egitto per le cure; inoltre, il valico di Rafah sarà aperto in entrambe le direzioni una volta che l'accordo entrerà in vigore. Nei primi cinque giorni del cessate il fuoco entrerebbero nella Striscia di Gaza almeno 400 camion di aiuti al giorno, per poi aumentare nei giorni successivi. E' inoltre previsto il “ritorno immediato degli sfollati dal sud della Striscia di Gaza a Gaza City e nel nord”. 

Trump sarà quindi in Israele nei prossimi giorni, intenzionato ad accogliere l'invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a intervenire alla Knesset. In una dichiarazione ad Axios, il presidente Usa ha annunciato: "Si prevede che arriverò in Israele nei prossimi giorni. Questo è un grande giorno per Israele e per il mondo. Vogliono che parli alla Knesset e lo farò sicuramente se lo vorranno". 

Quanto alla telefonata con Netanyahu dopo il raggiungimento dell'accordo tra Israele e Hamas, Trump afferma: "La mia conversazione con Bibi è stata fantastica. È felice, e giustamente. È un grande risultato. Il mondo intero si è unito per raggiungere questo accordo, compresi i paesi che un tempo erano nemici". 

"Con l'aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa", le parole del premier israeliano Netanyahu, che ha quindi convocato il governo per approvare l'accordo su Gaza.  

Il ministro delle Finanze israeliano, l'esponente dell'estrema destra Bezalel Smotrich, ha però reso noto di essere contrario al piano di pace e che voterà contro. "C'è una paura immensa delle conseguenze dello svuotare le prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristi che faranno il possibile per proseguire gli sforzi per versare sangue degli ebrei nei fiumi", le parole su X, "Anche solo per questa ragione, non possiamo partecipare ai miopi festeggiamenti o voti in favore dell'accordo", ha scritto. 

"In questo momento il cuore di Israele batte all'unisono con gli ostaggi e le loro famiglie. Come scrisse il profeta Geremia: 'Torneranno dalla terra del nemico... e i figli torneranno ai loro confini'", il post su X il presidente israeliano, Isaac Herzog. 

Le famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza hanno intanto scritto aTrump per ringraziarlo per aver favorito l'accordo con Hamas e per chiedergli di poterlo incontrare personalmente in occasione della sua prossima visita nella regione 

Le Idf hanno intanto avviato i preparativi per il ritiro parziale dalla Striscia. In una nota, le Forze di difesa israeliane fanno sapere che, "in base alle direttive politiche e alla valutazione della situazione, le Idf hanno iniziato i preparativi operativi per l'attuazione dell'accordo". Nell'ambito di questi preparativi, le Forze di difesa sono pronte a spostare le truppe "nel prossimo futuro" verso "le linee di schieramento concordate", precisando che "continueranno a essere dispiegate nell'area e a prepararsi per qualsiasi sviluppo operativo". 

"L'area a nord di Wadi Gaza è ancora considerata una pericolosa zona di combattimento, l'Idf continua a circondare Gaza City e ritornare è estremamente pericoloso". Questo il messaggio rivolto poi ai palestinesi dall'Idf dal portavoce di lingua araba, Avichay Adraee, con cui si vieta di tornare a Gaza City "fino ad ulteriori istruzioni", mentre si aspetta oggi la firma dell'accordo per il cessate il fuoco.  

"Per la vostra sicurezza, evitate di tornare al nord o avvicinarvi a zone dove si trova e opera l'Ifd in tutta la Striscia di Gaza, anche nel sud e nell'est della Striscia, fino a quando vi saranno istruzioni ufficiali", conclude il messaggio. 

Il presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmud Abbas, ha accolto con favore l'accordo, sollecitando un cessate il fuoco “immediato” e difendendo ancora una volta la sua sovranità. “Ciò che ci interessa ora è l'impegno immediato per un cessate il fuoco completo, il rilascio di tutti gli ostaggi e i prigionieri, la consegna di aiuti umanitari urgenti attraverso le organizzazioni delle Nazioni Unite, la garanzia che non vi siano sfollamenti o annessioni e l'avvio del processo di ricostruzione”, ha affermato in un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. 

Il leader palestinese ha espresso la disponibilità dell'Anp a “lavorare in modo costruttivo” con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha elogiato per i suoi “sforzi” nel raggiungimento della fine del conflitto. Abbas ha esteso la propria disponibilità a “tutti” i partner, compresi Francia e Arabia Saudita, che hanno co-presieduto la Conferenza internazionale di pace a New York lo scorso settembre, l'Algeria, sottolineando il suo status di paese arabo nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, e tutti i membri del gruppo, nonché l'Assemblea generale delle Nazioni Unite “per raggiungere la stabilità e una pace duratura e giusta in conformità con la legittimità internazionale”. Il presidente dell'Autorità Palestinese ha ricordato che è responsabilità della comunità internazionale “obbligare Israele a porre fine a tutte le sue azioni unilaterali che violano il diritto internazionale”, tra cui ha sottolineato la cessazione degli insediamenti e il ‘terrorismo’ dei coloni in Cisgiordania, gli attacchi ai luoghi di culto e la “trattenuta” delle entrate fiscali palestinesi. 

Abbas ha colto l'occasione per ribadire che “la sovranità sulla Striscia di Gaza appartiene allo Stato di Palestina”, per cui il suo collegamento con la Cisgiordania “deve essere realizzato attraverso le leggi e le istituzioni governative palestinesi, tramite un comitato amministrativo palestinese e forze di sicurezza palestinesi unificate, nel quadro di un sistema e di una legge unici, e con il sostegno arabo e internazionale” . A tal proposito, ha nuovamente sostenuto la soluzione dei due Stati, affermando che “uno Stato palestinese indipendente e sovrano è il partner naturale per la stabilità nella regione insieme allo Stato di Israele”. “È giunto il momento di una pace duratura che garantisca sicurezza e giustizia a tutti i popoli della regione”, ha concluso. 

La Difesa civile di Gaza ha intanto annunciato diversi raid israeliani nella notte, avvenuti dopo l'annuncio sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Mohammed al-Mughayyir, uno dei responsabili della Difesa civile, ha reso noto che "dopo l'annuncio ci sono state diverse esplosioni, in particolare nel nord di Gaza e intensi raid israeliani su Gaza City". 

"Un'immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione". Così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron commenta l'accordo raggiunto nella notte, accogliendo "con favore gli sforzi del presidente Trump e dei mediatori del Qatar, dell'Egitto e della Turchia per raggiungere questo obiettivo". Esortando le parti "a rispettarne rigorosamente i termini", il presidente francese sottolinea che "questo accordo deve segnare la fine della guerra e l'apertura di una soluzione politica basata sulla soluzione dei due Stati". "La Francia è pronta a contribuire a questo obiettivo. Ne discuteremo questo pomeriggio a Parigi con i nostri partner internazionali", conclude Macron, in un riferimento alla riunione dei ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Uniti con i colleghi di Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati. 

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"La prima fase dell'accordo di pace di Gaza segna una svolta significativa. Si tratta di un importante risultato diplomatico e di una reale possibilità di porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L'Ue farà tutto il possibile per sostenerne l'attuazione", ha scritto su X l'Alto rappresentante per gli affari esteri della Ue Kaja Kallas. 

"Un momento di profondo sollievo che sarà avvertito in tutto il mondo". Questo il commento del primo ministro britannico Keir Starmer. "Sono grato per gli instancabili sforzi diplomatici di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti, supportati dai nostri partner regionali, nel garantire questo primo passo cruciale", ha affermato in una dichiarazione. "Questo accordo deve ora essere attuato integralmente, senza indugio, e accompagnato dall'immediata revoca di tutte le restrizioni agli aiuti umanitari salvavita a Gaza". 

L'accordo raggiunto per Gaza è un'opportunità di pace duratura, ma dev'essere unito alla soluzione dei due Stati, ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Accolgo con favore l'annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti - ha commentato - Esprimo il mio apprezzamento per gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel raggiungere questo traguardo. Sono inoltre incoraggiata dal sostegno del governo di Israele e dell'Autorità Nazionale Palestinese". "Ora, tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell'accordo - aggiunge la von der Leyen - Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in sicurezza. Deve essere stabilito un cessate il fuoco permanente. Le sofferenze devono finire. L'Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando arriverà il momento, saremo pronti a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione. Bisogna cogliere l'opportunità di oggi. È l'opportunità di tracciare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione dei due Stati". 

Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas e ha ringraziato Donald Trump per gli sforzi profusi per porre fine alla guerra. "Sono molto lieto che i colloqui tra Hamas e Israele abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza. Ringrazio in particolar modo il Presidente degli Stati Uniti, Trump, che ha dimostrato la necessaria volontà politica per incoraggiare il governo israeliano a raggiungere il cessate il fuoco", ha dichiarato Erdogan su X. 

"Il governo spagnolo celebra le notizie che arrivano dal Medio Oriente e spera che questo sia l'inizio di una pace giusta e duratura". E' quanto afferma il premier spagnolo Pedro Sanchez sottolineando che ora "è necessario dialogare, portare aiuto alla popolazioni civili e guardare al futuro. Con la speranza, ma anche la giustizia e la memoria. Perché - conclude - le atrocità vissute non si ripetano mai più". 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha accolto con favore l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ma ha avvertito che "non è ancora finalizzato". "Gli sviluppi sono incoraggianti", ha spiegato in una conferenza stampa, aggiungendo: "Siamo fiduciosi che si possa raggiungere una soluzione questa settimana". 

Un accordo "storico" che "stabilisce un cessate il fuoco e la fine della guerra a Gaza dopo due anni di sofferenze e dolori". Così il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha commentato l'intesa. E' "un momento storico", ha ribadito al Sisi, perché "non solo chiude il capitolo della guerra, apre anche la porta alla speranza per i popoli della regione per un futuro di giustizia e stabilità". 

 

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