La difesa di Andrea Sempio non parlerà della “posizione di Alberto Stasi perché se ne sono già occupati i magistrati, esiste una sentenza passata in giudicato e a noi non compete rimetterla in discussione”.
Così l’avvocato Liborio Cataliotti, legale del 37enne di nuovo indagato dalla Procura di Pavia per il delitto di Garlasco, parlando a Roma a margine di una serie di esami di parte e analisi con i consulenti di parte per l’incidente probatorio. “Posso dirlo ancora più fondatamente oggi perché abbiamo riscontrato che le prove valorizzate nel giudizio Stasi non sono sovrapponibili, non c’è una collimanza – ha aggiunto – non abbiamo motivo di parlare né della camminata, degli orari e della finestra dei 23 minuti” in cui è stato commesso l’omicidio secondo la Corte di Cassazione “di un movente che quanto a Sempio non esiste e non esisterà mai perché non c’è mai stato”. “Non abbiamo motivo di parlare di pedali di biciclette” o degli “elementi sulla base dei quali una persona, a torto o a ragione, è stata condannata – ha concluso -. Questi dati probatori non c’entrano nulla con la posizione di Sempio e non ne parleremo”.
“Come finirà il processo? Proscioglimento di Sempio e richiesta di revisione di Stasi. Dopo tutto questo casino non possono mica chiedere l’archiviazione”. Così in un’intervista telefonica a Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele, Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio, sul caso di Garlasco.
“Non avrei mandato Sempio all’esame antropometrico”, ha detto il legale commentando le ultime disposizioni richieste dalla Procura di Pavia. “La reputo una cosa completamente inutile – prosegue – e poi non è nel mio stile collaborare con l’accusa, a meno che non mi obbligano. È l’ennesimo addobbo dell’albero di Natale dopo gli altri che ci sono stati: la dragatura del fosso, l’apertura della spazzatura dopo 18 anni, l’ignoto tre e questa è la quarta. L’han menata per un mese, io ho sempre detto che c’era la contaminazione autoptica, cosa che poi si è verificata. Consulenza Linarello? Gliel’ho portata io a Garofano, che problema c’è? Cosa c’entra con la corruzione, sono lucciole per lanterne”.
“Lo scontrino del parcheggio a Vigevano? Non l’avrei presentato perché è una scemenza e non c’entra niente, nessuno gliel’ha chiesto. Ho sempre parlato di excusatio non petita, quindi irrilevante e non degno di nota, né indiziario né tanto meno un alibi”.




