Cronaca - 24 dicembre 2025, 12:09

Maxi sequestro della Finanza, oltre 30mila articoli griffati falsi tra Milano e Como

Dalle borse alle cinture del lusso, sgominate due filiere

Maxi sequestro della Finanza, oltre 30mila articoli griffati falsi tra Milano e Como

Maxi sequestro della Guardia di Finanza di Como di oltre 30mila articoli contraffatti tra borse, foulard, cinture, scarpe e accessori con i loghi di noti marchi del lusso, tra cui Hermes, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Chanel, Gucci, Prada. Sono stati oltre 80 i finanzieri impegnati sul territorio nazionale con perquisizioni nelle province di Como, Varese, Milano, Firenze, Prato, Napoli e Vicenza, nei confronti di 24 soggetti, ritenuti coinvolti nella produzione e vendita di prodotti contraffatti.

L’attività ha consentito di smantellare due filiere produttive del falso, interrompendo un illecito giro d’affari milionario. Durante le perquisizioni è stato anche trovato e sequestrato denaro contante per 620.000 euro in diversi tagli. Sono state poi ritrovate 47 banconote da 500 euro e 147 banconote da 200 euro. Sono state inoltre sequestrate tre autovetture di grossa cilindrata, utilizzate per il trasporto della merce contraffatta. La prima filiera, ramificata in diverse regioni, ha riguardato soggetti di nazionalità italiana e cinese che avevano allestito un autonomo canale di produzione e vendita di prodotti griffati.

Nell’hinterland milanese è stato trovato un capannone clandestino, con macchinari, matrici, minuteria metallica e oltre 1.000 metri lineari di pellame e tessuti tecnici, destinati alla lavorazione di borse griffate, oltre a un laboratorio domestico, allestito in un’abitazione a Milano, in cui venivano assemblati i prodotti semilavorati e gli accessori. Gli articoli finiti venivano affidati a corrieri incaricati di consegnarli ai rivenditori finali, in alcuni casi negozianti compiacenti ovvero soggetti completamente abusivi che pubblicizzavano i prodotti su note piattaforme digitali.

La seconda filiera del falso aveva invece come suo promotore ed organizzatore un cittadino italiano collegato ad un opificio milanese operante nel settore della pelletteria che era in grado di realizzare prodotti identici agli originali. Le indagini hanno anche rivelato come borse di alta gamma, del valore compreso tra 1.000 e 5.000 euro nel mercato legale, venivano vendute, in base alla griffe, a cifre oscillanti fra i 300 e i 700 euro.

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