Il fenomeno assume dimensioni sempre più preoccupanti. Basta girare durante il fine settimana per le vie del centro per rendersi conto di come l’alcol sia venduto ai minorenni nonostante i divieti. A testimoniare l’importanza del fenomeno l’età anagrafica dei ricoverati al S. Matteo per intossicazioni etilica. Ma da qualche giorno, finalmente, è partita la controffensiva del Comune. Sono partiti, infatti, controlli straordinari e a sorpresa della polizia locale nei bar e nei discopub. Agenti inviati con il preciso mandato di chiedere la carta di identità a chi viene trovato a comprare o consumare alcol. Le sanzioni previste dalla legge sono pari a 333 euro per la prima infrazione del gestore, raddoppiati in caso di recidiva.
Codacons: “E’ un bene che ci siano controlli ad hoc per estirpare il fenomeno della vendita di alcol ai minori. Ma sia chiaro, l’aspetto sanzionatorio, pur fondamentale, da solo non basta. Secondo una recente indagine voluta dal Comune su 5228 studenti minorenni la maggior parte ha ammesso di essersi approcciata all’alcol. Ben il 72% dei giovani tra gli 11 e i 14 anni ha fatto uso di alcolici almeno una volta: per il 38% l’alcol costituisce un sostegno nei momenti più difficili, nel 18% dei casi si beve per piacere e un 10% lo fa per imitazione dei coetanei. Molto peggio va alle superiori dove il 21% ha ammesso di ubriacarsi una volta al mese. Per questa ragione è indispensabile la promozione di campagne informative volte a prevenire l’uso e l’abuso di sostanza alcoliche da parte dei minori. Solo in presenza di un’accurata prevenzione, il fenomeno potrà essere estirpato. Questa richiesta sarà avanzata oggi dal Codacons in una lettera inviata oggi al Comune di Pavia”.