Non accetto le opinioni della Boldrini e di tutti gli altri politici che aggredirono verbalmente il candidato della Lega alla carica di presidente della Lombardia che dopo gli episodi Macerata, in una intervista, “osò” parlare di “razza”.
La parola “razza” è proprio nell’articolo 3 della Costituzione dove recita:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [292, 371, 481, 511, 1177], di razza, di lingua [6], di religione [8, 19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali.”
Quindi non capisco le critiche che furono mosse a quel candidato visto che aveva usato una parola “costituzionale”. I critici hanno sostenuto che per l’umanità non esistono razze in quanto tutti apparteniamo alla specie “homo sapiens sapiens”.
È incontrovertibile che questa variante dell’”homo” che ha colonizzato il mondo sia partito dall’Africa, da territori a sud dell’attuale Sahara è non vi è dubbio che, attualmente, su questo pianeta, l’ingegneria del DNA dell’umanità sia unico, anche se nella sua catena a doppia elica si trovano frammenti che risalgono a tutte le specie che l’hanno preceduto sino a risalire al gorilla col quale condividiamo oltre il 70% e con lo scimpanzé oltre l’80% di DNA.
Ma per quanto il “politically correct” possa negarlo, nel genere umano esistono le razze, le sotto-razze e le etnie, per delle evidenti differenze fisiche, genetiche, ambientali, attitudinali nonché culturali.
E non sono io a dirlo, ma è la biologia. I biologi che si occupano di catalogare le specie viventi, per quanto riguarda il genere umano lo distinguono in 5 razze o sub-specie che elenco in rigoroso ordine alfabetico: amerindioide, australoide, caucasoide, mongoloide, negroide.
“Razza” è un concetto biologico, non sociale. Non significa che esista una razza superiore o migliore delle altre, ma semplicemente che esiste una biodiversità che va apprezzata e difesa, senza turbe buoniste cattolico-sinistrorse del “siamo tutti uguali”.
Quindi non è tanto la “razza”, cioè le differenze fisiche, che ci differenziano, ma le sue sotto-catalogazioni tra cui l’etnia che nella stragrande maggioranza dei casi coincide con una specifica cultura che a quella etnia appartiene e che spesso, quando molto distante, collide con le culture di etnia diversa.