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Attualità | 25 ottobre 2018, 12:04

Lomellina, Popolo della Famiglia: "In piazza contro il suicidio assistito"

Vicenda Cappato - Dj Fabo: rinviata la sentenza e nuove polemiche

Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia

Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia

Il Popolo della Famiglia di Vigevano-Lomellina protesta contro il rinvio della decisione della Corte Costituzionale al settembre 2019 sul caso Cappato: “Siamo pronti alla mobilitazione di piazza per difendere la cultura della vita sul nostro territorio, perché il business del suicidio assistito non deve trovare spazio nel tessuto giuridico italiano”.

Il presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, ha dichiarato: “Come Ponzio Pilato, la Consulta sul caso Marco Cappato ha deciso di non decidere”. La Corte costituzionale ha infatti chiesto di intervenire sul suicidio assistito al Parlamento, rinviando la decisione sul caso del Dj Fabo al settembre 2019.

Il comunicato della Consulta è inspiegabile e ipocrita quando afferma che ‘l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti’. Infatti l’unica cosa che necessita di “adeguata tutela” (e che la costituzione difende) è la vita e non certo la morte.

Al di là di questioni di merito, è impensabile che per il 24 settembre 2019, il Parlamento vari una legge favorevole al suicidio assistito. “I giudici costituzionali, afferma Adinolfi, hanno solo pavidamente dato un calcio alla palla facendola rotolare in tribuna. Davvero sembra incredibile che di fronte a una domanda semplice ("è incostituzionale l'articolo 580 del codice penale?") non si sia proceduto con l'ovvia sentenza di rigetto dell'istanza. Ora il presidio, evidentemente, diventa politico. Gli attuali equilibri parlamentari rendono a occhio improponibile la nascita di una maggioranza favorevole al suicidio assistito cioè, lo ricordiamo, ad un meccanismo alla svizzera che consente di fare business sulla pelle dei disperati. Tra undici mesi la Corte Costituzionale si ritroverà davanti allo stesso tipo di quesito e non potrà dire che c'è un "vuoto normativo".

La norma invece c'è e dice che è vietato aiutare le persone ad ammazzarsi, perché la vita umana è un bene non disponibile. Principio giuridico sacrosanto che il Popolo della Famiglia difenderà in politica e, se necessario, nelle piazze”.

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