Il dipartimento di studi e ricerche di BBVA ha sottolineato che la crescita del PIL globale ha recuperato terreno nel primo trimestre 2019 in tre grandi aree territoriali, ma ha rallentato nella maggior parte degli altri Paesi, mentre rimangono i segni di una continua moderazione della spinta della produzione interna lorda. Tutte considerazioni che potrebbero impattare negativamente sul trading, le cui maggiori informazioni possono essere ottenute sul sito Mercati24, uno dei punti di riferimento per gli investitori online.
Nel proprio dossier, gli esperti di BBVA affermano in particolar modo che la crescita globale continua in un regolare percorso di discesa (0,8% su base trimestrale nel secondo quarto 2019), influenzata dalla debolezza del settore industriale e dalle esportazioni in un contesto di elevata incertezza sulle tensioni commerciali. La domanda interna rimane sostanzialmente resistente in tutte le macro regioni, ma sta crescendo a un ritmo più moderato, con preoccupazioni per gli effetti di ricaduta negativa del settore manifatturiero.
Ancora, nel proprio studio BBVA sottolinea come con la persistente incertezza e con una condizione di bassa inflazione, le principali banche centrali (la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea) hanno riesaminato la loro politica monetaria e hanno preso in considerazione nuove misure di stimolo. Per questo motivo sono state riviste le previsioni di crescita del PIL mondiale al ribasso dello 0,1% al 3,3% sia nel 2019 che nel 2020. L'impatto delle tensioni commerciali è già evidente e potrebbe essere considerevole nel lungo termine – hanno poi integrato gli analisti della banca.
BBVA precisa ancora che l'attività statunitense dovrebbe gradualmente perdere slancio verso il tasso di crescita potenziale sostenuto da una Federal Reserve più “colomba” (il ciclo di allentamento del taglio fino a 75 punti base). L’istituto ha poi mantenuto le nostre previsioni di crescita del PIL al 2,5% nel 2019 e al 2% nel 2020. Nell'Area Euro, la crescita è invece scesa ad un tasso più moderato, trainata dalla debolezza del settore industriale e dalla crescente incertezza (questioni commerciali e Brexit) ma viene comunque mantenuta sostanzialmente invariata la propria previsione di crescita (+0,1% all'1,1% nel 2019 e -0,1% all'1,2% nel 2020).
I rischi rimangono comunque fortemente negativi, precisano gli analisti della banca, legati al protezionismo (ma anche alla recessione americana, la leva della Cina aggravata da nuovi stimoli, Brexit, ecc.), e potrebbero essere amplificati dalle vulnerabilità finanziarie.
Rimane ora da comprendere, nel corso dell’estate, come si evolveranno alcune decisioni chiave nei confronti delle principali variabili di politica monetaria, e delle principali determinanti sul trading online. particolare importanza sarà certamente attribuita alle scelte delle banche centrali più importanti, e in modo più congruo la Fed e la Bce, così come sul deterioramento o sul miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina e, di conseguenza, sull’acuirsi o meno delle tensioni commerciali internazionali.
Insomma, un’estate piuttosto calda (è proprio il caso di dirlo), che riteniamo che possa condizionare i prossimi trimestri in maniera abbastanza importante, sia in ambito europeo che in ambito globale.