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Cronaca | 12 ottobre 2019, 13:06

Pavia: spaccio di marijuana per la movida, arrestato un pusher 29enne

La polizia di Stato ha sequestrato oltre un chilo di sostanze stupefacenti e circa 18mila euro in contanti

Pavia: spaccio di marijuana per la movida, arrestato un pusher 29enne

La squadra mobile nel pomeriggio di ieri (venerdì) a Pavia, in via Capsoni nel corso di un’operazione di polizia finalizzata alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel centro storico ha arrestato un 29enne marocchino, con piccoli precedenti per violazione alla legge sugli stupefacenti, residente a Linarolo di fatto domiciliato in città.

L’uomo è stato sorpreso da una pattuglia della mobile in borghese, nell’ambito di un controllo operato dalla volante, mentre cedeva due bustine di marijuana a due giovani studenti universitari.

Nel prosieguo dell’attività investigativa è stata individuata la dimora dello spacciatore, all’ultimo piano di un palazzo storico del centro, che veniva perquisita.

All’esito della perquisizione veniva è stato rinvenuto e sequestrato quanto segue:

1.160 grammi di inflorescenze di marijuana, di cui 25 dosi già suddivise in bustine, un bilancino elettronico un centinaio di bustine in plastica con chiusura sigillata (dello stesso tipo di quelle contenenti le dosi spacciate poco prima e di quelle già confezionate da spacciare) nonché la somma di 18.840 euro suddivisa in banconote di vario taglio.

Sequestrati anche apparecchi cellulari con centinaia di contatti gran parte dei quali riferibili ai clienti dell’insospettabile cittadino marocchino.

L’appartamento perquisito è risultato la centrale dello spaccio, sul tavolo della cucina è stata pesata e suddivisa la droga nelle singole bustine; i clienti ordinavano la marijuana tramite whatsapp; le cessioni avvenivano nelle vie del centro storico e secondo le prime risultanze l’arrestato riforniva il mercato degli studenti universitari, dei giovani della movida ed anche clienti vip del centro storico.

L’arresto è stato convalidato ed è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Questura in alcuni giorni della settimana, per consentire al ragazzo di poter svolgere la sua attività lavorativa di addetto alla sicurezza.

Nel corso dell’udienza l’indagato a tenuto una condotta collaborativa ed ha cercato di fornire la sua versione dei fatti e la provenienza lecita dei soldi sequestrati.

Proprio in merito alla somma di denaro sequestrata, sono stati posti all’attenzione del giudice alcuni elementi che potrebbero giustificare la provenienza lecita di tale denaro, frutto dell’attività lavorativa lecita del ragazzo nonché somma in parte fornita dalla madre per consentire all’indagato la realizzazione di un suo progetto di vita all’estero.

Il procedimento è stato rinviato al prossimo 21 novembre ed in tale data si entrerà nel merito della vicenda, probabilmente con un rito alternativo quale il giudizio abbreviato.

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