Adescava minori spacciandosi per donna utilizzando un falso profilo su Facebook, arrestato per violenza sessuale. Questa mattina, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saronno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo nei confronti di un saronnese di 48 anni. Per l’uomo i reati contestati sono violenza sessuale nei confronti di minori e detenzione di materiale pornografico realizzato con minorenni.
L’indagine è stata svolta dai militari della Compagnia di Saronno a partire dall’intervento effettuato da una pattuglia per una lite, avvenuta a Saronno proprio davanti all’abitazione dell’indagato nell’agosto del 2018. I carabinieri erano stati allertati da una persona che aveva notato un uomo cercare di introdursi nell'abitazione con la forza: sul posto la pattuglia ha identificato l'uomo arrestato oggi, ma anche un altro adulto e un giovane di 17 anni. E hanno capito le ragione della rabbia di quell'individuo coinvolto nella lite: l'uomo furioso, padre del diciassettenne, intendeva infatti farsi giustizia da sé, dopo aver appreso che il 48enne aveva adescato con l’inganno il figlio.
Dalle testimonianze i carabinieri della Compagnia di Saronno, guidati dal capitano Pietro Laghezza, hanno capito che dietro quella vicenda c'era ancora dell'altro. E hanno portato alla luce una vicenda inquietante. Dalle indagini svolte attraverso la raccolta di testimonianze e il controllo delle chat di alcuni ragazzi è emerso un quadro davvero poco rassicurante: secondo gli investigatori dell'Arma, l'uomo oggi finito in manette tra il 2016 e il 2018 aveva già adescato altri tre minori.
L’uomo, secondo le accuse dei carabinieri, contattava i ragazzi, tutti tra i 15 ed i 17 anni, su Facebook utilizzando un falso profilo femminile. Tramite messaggi inviati con il servizio di messaggistica del noto social network chiedeva ai minori di trasmettergli foto delle loro parti intime, promettendo in cambio una prestazione sessuale da consumare nella sua abitazione. I giovanissimi venivano invitati in orario serale nell’appartamento dell’indagato che - rimanendo sull’uscio di casa al buio, indossando una parrucca di colore rosso e parlando in falsetto per sembrare una donna - praticava un rapporto orale alle vittime, ignare di tutto.
L’uomo, catturato questa mattina dai carabinieri, è stato condotto nel carcere di Busto Arsizio, a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre proseguono gli accertamenti sul suo profilo Facebook. Si tratta, inoltre, di uno dei primissimi casi in Italia in cui è stata contestata all’indagato l’ipotesi di violenza sessuale aggravata dal fatto di aver tratto in inganno la vittima sostituendosi a un'altra persona.