Verso le ore 13.00 di sabato scorso aveva tentato di assassinare un pregiudicato di anni 36 di origine albanese e residente in città sulla SP 206 a Vigevano, in direzione di Cassolnovo, all’altezza dell’ex cascina Jerry. Un vero e proprio agguato premeditato con l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco, uno dei quali colpiva l'uomo al ventre, che, soccorso dopo le segnalazioni dei passanti che lo avevano notato agonizzante a terra, veniva immediatamente trasportato all’ospedale civile di Vigevano ove in prognosi riservata, veniva operato in regime di emergenza.
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Vigevano, supportati da quelli della locale Stazione, avevano subito messo in atto una caparbia e serrata attività di indagine volta alla identificazione dello sparatore, sia analizzando gli elementi raccolti sulla “scena criminis” sia scavando nel passato della vittima, portando subito l’indagine a coprire sia la città di Vigevano che quella di Milano con la sua provincia.
I militari, già nella stessa giornata dell’efferato episodio, sono riusciti ad identificare il responsabile, che dopo aver avviato le ricerche, è stato bloccato in serata presso il proprio domicilio a Solaro in provincia di Milano e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. L’uomo, un imprenditore pregiudicato anch’esso albanese, di anni 37, cugino della vittima, aveva già pronte valige e il passaporto per uscire dal territorio italiano.
Le operazioni di polizia sono state svolte con il costante coordinamento del Sostituto Procuratore, Dott.ssa Camilla Repetto, Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, procedendo per i reati di tentato omicidio e porto abusivo di arma.
Al termine dell’operazione l'arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Pavia.
Ieri (martedì) il provvedimento di Fermo di indiziato di delitto è stato pienamente condiviso dal Giudice delle Indagini Preliminari del competente Tribunale di Pavia, Dott. Fabio Lambertucci, che, in sede di convalida, ha disposto la custodia cautelare in carcere dell’indagato a Pavia, dove lo stesso già si trova recluso dalla notte del giorno del crimine.
Sono ancora in corso di accertamento i motivi che hanno portato all’efferato episodio, verosimilmente riconducibili a prestiti di denaro.