“Nella mia vita ho sempre preso uno schiaffo e un bacione, uno schiaffo e un bacione. Per questo la mia canzone, sulla resilienza, mi si addice molto. Insegna a piegarsi senza spezzarsi”. Così Rita Pavone torna al Festival di Sanremo dopo 48 anni dall’ultima delle sue tre partecipazioni (‘69, ‘70 e ‘72). “Quellovche si prova quando si gareggia – aggiunge – è una botta di adrenalina che non ti dà niente e nessuno. Ne ho calcati tanti e tutti importantissimi, di teatri, nel mondo, ma l’Ariston è fatato, l’olimpo della musica italiana”.
Questa sera, per la sfida tra le cover, canterà “1950” con Amedeo Minghi, già autore della sua “Ti perdo e non vorrei”. “Uno dei brani più belli del mio repertorio”, ha commentato la Pavone.
“Nella vita sono una persona molto tranquilla – ha raccontato –, prima di cantare faccio le parole crociate. L’unico momenti di terrore sono sol quei 3-4 minuti prima di entrare sul palco, poi è come se avessi sempre vissuto lì. Il primo l’ho calcato a 9 anni”.