Cgil, Cisl e Uil della Lombardia bocciano la Fase due sociosanitaria della Regione.
«Non sono bastati i numeri choc delle morti nelle fasce di popolazione più fragili, a partire dagli anziani ospiti nelle RSA lombarde o spesso abbandonati al proprio domicilio, per convincere Regione Lombardia che sono stati fatti errori e che è indispensabile cambiare strada - dichiarano i sindacati in una nota unitaria - Gli incontri avuti nelle giornate di ieri e di oggi, dove sono stati illustrati gli indirizzi per la riapertura in sicurezza delle unità di offerta e della riattivazione dei servizi del sistema sociosanitario e sociale lombardo, sembrerebbero confermare l’assenza di un progetto di gestione del rischio, di risposta ai bisogni alla qualità dell’offerta assistenziale, e una prospettiva di riorganizzazione della rete dei servizi territoriali».
«La sicurezza viene garantita se si coinvolgono tutti i soggetti, compresi i lavoratori e gli operatori del sistema, che in questa drammatica situazione hanno comunque garantito la tenuta dei servizi - prosegue la nota di Cgil, Cisl e Uil - La Delibera di Giunta che Regione Lombardia sta per assumere, sembra preoccuparsi solo di indicare le responsabilità in capo agli enti gestori e alle ATS. Chiediamo al Presidente di Regione Lombardia, ad ANCI e agli Enti gestori di modificare questo approccio e a realizzare percorsi condivisi per una ripresa sicura».