Da anni lavorano a testa bassa per garantire un prodotto di qualità: il Palio dl’Urmon. Un prodotto che dal 1985 ad oggi è diventato sempre più un simbolo, un’identità paesana in cui tutti si riconoscono. La partecipazione dei residenti è infatti sempre stata massiccia, così come quella delle persone delle zone limitrofe e non solo.
Quest’anno, però, a prevalere sono le incognite. “Vista la grave crisi sociale venutasi a creare a causa del Coronavirus - si legge nella lettera firmata dal direttivo del Palio - non siamo ancora in grado di garantire ciò che riusciremo a fare. Sicuramente faremo del nostro meglio, sperando di poter realizzare il nostro amato Palio. Vogliamo però, comunque vada, che il Palio possa continuare a vivere nelle case e nei luoghi di lavoro di tutti i robbiesi”.
Gli organizzatori stanno lavorando a ritmi serrati e intanto hanno manifestato il proprio interesse a mantenere la tradizione dello Sfuias, accompagnato dal giornalino “L’Urmon” che, in passato, è stato realizzato grazie al prezioso sostegno economico degli sponsor.
“Siamo consapevoli che quest’anno sarà difficile per tutti - si legge sempre nella lettera - e, per questo, abbiamo ritenuto inopportuno chiedere sponsorizzazioni agli esercizi commerciali e alle ditte. Ci sono però già pervenute richieste di spazi pubblicitari. Per questo motivo abbiamo stabilito di inserire le eventuali pubblicità esclusivamente se la richiesta ci giungerà direttamente dallo sponsor”.