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Cronaca | 29 luglio 2020, 13:32

Spaccio di droga nei boschi lungo la Sesia: 5 arresti e ingente sequestro di stupefacente - IL VIDEO

A gestire il giro un gruppo di maghrebini. Clienti da vercellese, biellese, novarese e lomellina

Spaccio di droga nei boschi lungo la Sesia: 5 arresti e ingente sequestro di stupefacente - IL VIDEO

Cinque arresti, il sequestro di droga per un valore di circa 50mila euro e lo smantellamento di una rete di spaccio che univa Lomellina e Vercellese. Sono i principali risultati dell'operazione Aquila Nera, condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato, e durata circa un anno.  Lo spaccio di sostanze stupefacenti avveniva nelle zone boschive comprese tra i comuni di Arborio e Ghislarengo.

L’attività investigativa era iniziata nel mese di agosto 2019 quando la Squadra Mobile era venuta a conoscenza di un fiorente mercato di spaccio di sostanze stupefacenti avviato da un gruppo di magrebini nelle zone boschive dei comuni vercellesi e nelle adiacenze della sponda destra del fiume Sesia. Gli uomini della sezione Antidroga hanno così iniziato una serie di servizi di osservazione nelle piazze di spaccio segnalate e, durante uno di questi, si sono imbattuti in due presunti pusher che stavano cedendo delle dosi di droga ad alcuni tossicodipendenti. I pusher, avvedutisi della presenza delle Forze dell’Ordine, si erano dati alla fuga abbandonando sul posto lo stupefacente che stavano vendendo. 

In quell’occasione, gli Uomini della Squadra Mobile avevano sequestrato circa 300 grammi di hashish, 50 grammi di cocaina, 50 grammi di eroina oltre al materiale per il confezionamento delle sostanze stupefacenti e la somma di 400 euro, provento dell’attività illecita. Inoltre, erano stati identificati alcuni acquirenti, noti tossicodipendenti, che avevano fornito notizie più o meno dettagliate sui loro spacciatori, oltre che una loro descrizione; tali elementi, approfonditi dagli agenti, hanno poi consentito una compiuta identificazione dei due spacciatori.

L’indagine ha permesso di accertare che la giornata lavorativa dei due spacciatori iniziava verso le 11 - 11,30 del mattino e terminava verso le 21 della sera e numerosissime erano le cessioni di droga effettuate a favore di tossicodipendenti provenienti dalle province di Vercelli, Biella, Novara e Verbania, con notevoli incassi quotidiani.

Continuando nei servizi di osservazione, i poliziotti sono riusciti a identificare un terzo uomo, sempre di origine marocchina, che più volte si era recato ad Arborio per rifornire gli spacciatori delle sostanze stupefacenti da commercializzare.

A inizio ottobre il terzo uomo, un 26enne marocchino pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, mentre si stava dirigendo nella piazza di spaccio con la propria autovettura è stato arrestato in flagranza dagli uomini della Squadra Mobile, che a bordo della vettura hanno ritrovato mezzo chilo di eroina. Un mese più tardi, gli investigatori della Mobile, nel corso dei numerosi servizi di appostamento svolti nella zona, hanno poi intercettato l’autovettura utilizzata dagli spacciatori per raggiungere il luogo di lavoro. In tale occasione si decideva di procedere al controllo dell’autovettura e dei due occupanti; questi ultimi, cercando di darsi alla fuga, innestavano la retromarcia urtando l’autovettura di servizio e provando poi a fuggire a piedi, ma venivano fermati e immobilizzati dagli agenti.

A bordo dell’auto si trovavano gli spacciatori, che erano stati notati più volte nei pressi del fiume Sesia, un 17enne e un 19enne entrambi marocchini incensurati, che venivano sottoposti a fermo di polizia giudiziaria poiché indiziati del delitto di spaccio di sostanze stupefacenti. 

Successivamente si sottoponeva a perquisizione l’appartamento di Vigevano in cui i due vivevano, dove venivano rinvenuti e sequestrati circa 5.000 euro provento dell’attività di spaccio. Dalle successive indagini si è potuto accertare che mentre il maggiorenne aveva il compito di rispondere al telefono ai clienti e raccogliere le loro ordinazioni, il minorenne aveva il compito di confezionare le dosi di sostanze stupefacenti, cederle e incassare il denaro della transazione.

Grazie ai numerosissimi elementi di reità raccolti durante le indagini, il giudice, nel convalidare gli arresti dei tre, ha poi disposto la custodia cautelare in carcere, provvedimento che il Tribunale dei Minori ha poi emesso anche nei confronti dei 17enne.

Nel giro di poche settimane, tuttavia, la piazza dello spaccio di Arborio, evidentemente considerata strategica, è stata rapidamente occupata da altri due spacciatori di etnia magrebina, che venivano contattati dai clienti che prima si rifornivano dagli arrestati: così, per stroncare sul nascere il traffico avviato da nuovi pusher, gli agenti dell'Antidroga hanno deciso di intervenire subito, addentrandosi nel bosco, e trovando due giovani magrebini. I due, pensando di aver a che fare con nuovi clienti, si sono avvicinati ai poliziotti che, a quel punto, si sono qualificati bloccando prima uno degli spacciatori e poi il complice che, dopo aver tentato di fuggire nella boscaglia, una volta raggiunto si era messo a colpire con con calci e pugni gli operatori della Polizia di Stato.

Sul posto è stato rinvenuto il bilancino elettronico di precisione utilizzato per pesare le dosi di droga e il materiale utile per il confezionamento delle medesime motivo per il quale i due, un 25enne ed un 32enne, entrambi marocchini pluripregiudicati per reati in materia di stupefacenti, sono stati arrestati in flagranza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Anche questi ultimi, in sede di convalida dell’arresto, sono poi finiti in carcere.

All’esito dell'attività d’indagine “Aquila Nera”, durata circa un anno, la Squadra Mobile ha sequestro, complessivamente, circa 600 grammi di eroina, 300 di hashish e 100 di cocaina che, una volta commercializzati, avrebbero fruttato almeno 50.000 euro.

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