Che ci volesse un referendum sul taglio dei parlamentari per far tornare gli italiani alle urne non è dato sapere. Fatto sta che, a dispetto del Covid, l’affluenza alle urne per un quesito che non prevedeva quorum minimo è stata di tutto rispetto, e le percentuali che hanno assegnato la vittoria ai Sì nette e schiaccianti.
Via libera dunque alla riduzione dei parlamentari, con il 69,56% su scala nazionale, il 68,13% su scala lombarda e il 50,75% in provincia di Pavia.
Chiusi gli scrutini a Vigevano che, nei 61 seggi allestiti, con oltre il 60% di preferenze appoggiano la proposta referendaria, Pavia dà il via libera al taglio col 60,73% di sì, Mortara si allinea col 65,14%, mentre a Garlasco l’asticella sale fino al 73,17%.
A Voghera, dove gli scrutini sono ancora in corso, il 64,62% dei votanti si pronuncia favorevolmente rispetto alla riduzione dei parlamentari, Pieve del Cairo lo fa col 72,31% e Stradella col 65,19%.
E adesso? Avanti con il taglio lineare dei deputati, che passeranno dagli attuali 630 a 400, e dei senatori eletti, che scenderanno da 315 a 200, inclusi i parlamentari eletti all’estero (8 deputati contro gli attuali 12 e 4 senatori contro gli attuali 6).
La nuova legge sarà operativa non prima di 60 giorni dall'entrata in vigore, dati i tempi tecnici per il ridisegno dei collegi. Il taglio dei parlamentari non si riferisce quindi all'attuale assetto di Camera e Senato, che resterà pienamente legittimo e in vigore fino alla prossima legislatura.
Domani mattina, a partire dalle 9, lo scrutinio per le comunali.