Un messaggio che non ha bisogno di alcun commento poiché basato solo sulla realtà: oltre l'emergenza della provincia di Varese e della Lombardia, ce ne sono anche altre, forse più gravi perché non riescono a lasciare spazio alla speranza ma solo alla situazione concreta e reale, nuda e cruda. E al coraggio di chi, sul campo, l'affronta.
Giuseppe Gatto, grande chef di Trebisacce, provincia di Cosenza, capace di fare respirare nei piatti del ristorante "Da Lucrezia" il sapore del mare, la tradizione dei pescatori e delle radici, è stimatissimo e conosciuto anche in Lombardia e in questo messaggio usa parole anticonformiste, provocatorie e fortissime per squarciare il velo di ipocrisia, luoghi comuni e addirittura "normalità" dietro il quale c'è la vita dei calabresi e della Calabria in zona rossa. Una vita che, a livello sanitario, può essere considerata "sempre" in zona rossa. Ecco dunque la rabbia e l'orgoglio di un calabrese.
È meglio morire di Covid... In Calabria morire di Covid è l'ultimo dei problemi... Tac per diagnosi oncologiche a 12 mesi... Urgenze per problemi cardiologici cadute nel nulla... Ambulanze che arrivano dopo 3 ore...
E solo per il Covid vi accorgete delle carenze sanitarie.
Quando abbiamo bisogno dei pronto soccorso ci affidiamo alle preghiere sperando di beccare di turno il medico giusto.
Quando ci diagnosticano un problema di salute facciamo le capriole per trovare l'amico giusto a Roma ed a Milano.
Ed ora ci dite che dobbiamo stare 15 giorni chiusi a casa perché la Calabria non è in grado di affrontare l'emergenza sanitaria?
La Calabria non è in grado di affrontare nemmeno l'ordinario... Solo che ve ne accorgete solo ora perché quest'emergenza può coinvolgere anche oltre la regione.
I calabresi faranno 15 giorni di quarantena e se ce ne fosse bisogno anche 50 per il bene di tutti... Ma ricordatevi delle carenze sempre... Perché quando perdiamo un fratello perché l'ambulanza è arrivata dopo un'ora... Quando ci lascia un caro perché nella battaglia alla malattia siamo arrivati tardi... Dietro la porta dell'obitorio siamo soli... Non c'è la solidarietà nazionale... Non ci sono i titoli sui giornali... Ci siamo solo noi, il dolore e le bestemmie su quello che si poteva fare.
Ci avete abbandonato da anni.
Forse perché la Calabria non produce il PIL lombardo... O forse perché non abbiamo un peso politico tale da interessarvi... Ma i miei fratelli calabresi supereranno anche questo con la forza che li ha sempre contraddistinti.
A voi lasciamo solo una prova di coerenza...
Vedremo se dopo aver constatato le carenze nella battaglia al Covid, vi accorgerete anche delle altre.
Giuseppe Gatto, Trebisacce, Calabria