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Attualità | 20 dicembre 2020, 12:16

REGALO DI FINE ANNO. E se dopo Santo Stefano arrivasse la grande nevicata? «Possibilità del 50-60%»

Fabio Fioramonti, esperto di NaturalMeteo, dà uno sguardo ai modelli meteo, mette in guardia dai possibili inganni a così tanti giorni di distanza, anche se pare certo l'arrivo di aria artica (dopo il favonio) tra Natale e Santo Stefano. «Estese nevicate fino a bassa quota? 50-60% di possibilità»

REGALO DI FINE ANNO. E se dopo Santo Stefano arrivasse la grande nevicata? «Possibilità del 50-60%»

E se dopo Natale tornasse in grande stile la neve? Il meteorologo Fabio Fioramonti di NaturalMeteo, che da giorni sta tenendo d'occhio la tendenza del periodo natalizio, questa mattina fa ben sperare o, addirittura, sognare. Il titolo di NaturalMeteo (leggi quiè tutto un programma visto che secondo "l'ipotesi del modello americano Gfs... ne cadrebbe veramente tanta sulle regioni di Nord ovest".

«Buongiorno e buona domenica - scrive Fioramonti - quanto blu in queste carte! Che però non deve trarci in “inganno”...». Partiamo da ciò che pare molto probabile, e cioè il gran freddo in arrivo tra Natale e Santo Stefano: «Oggi troviamo ulteriori conferme riguardo ad un cospicuo calo delle temperature su gran parte delle regioni centro settentrionali a partire proprio da venerdì 25 dicembre. L'afflusso di aria molto fredda d’estrazione artico continentale nelle giornata festive del 25/26 dicembre consentirà un calo termico anche dell’ordine di 8-10 gradi rispetto ai valori attuali». 

Anche sulle nostre regioni «proprio dal pomeriggio di Natale si attiverà un’intensa ventilazione di favonio - spiega Fioramonti -... il riversamento nei bassi strati dell’aria fredda avverrebbe al momento della sua cessazione a tutte le quote (serata di sabato 26 dicembre)».

Attenzione però ad "inganni" e trabocchetti: «L'avvicinamento alle nostre regioni della bobina depressionaria nella giornata del 27 - prosegue Fioramonti - andrà ad attivare aria di richiamo umida e temperata... La ventilazione di Libeccio sappiamo che è noto trasportatore di umidità, il quale però dovrà scorrere al di sopra di aria fredda e molto secca precedentemente affluita in Val Padana».

«Per far sì che nevichi fino in pianura padana, oltre che la presenza di aria fredda, è fondamentale che la colonna d'aria sia “secca”... - conclude Fioramonti - Detto ciò, al momento il grado di attendibilità previsionale e la possibilità di assistere ad estese nevicate fino a bassa quota sulle regioni settentrionali per il periodo sopra illustrato tende ad alzarsi in percentuale di realizzo, attestandosi tra il 50-60 % di possibilità».

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